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Varata la prima campata, impresa ingegneristica mai vista sul Po

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Dopo tre notti e quattro giorni di lavoro ininterrotto, nella serata di domenica si è concluso il varo della prima campata del nuovo ponte sul Po tra Bagnolo San Vito e San Benedetto Po, in provincia di Mantova. Un’operazione enorme che era già stata tentata una prima volta tra 31 ottobre e i primi giorni di novembre — sempre tra il giovedì e la domenica —, ma che all’ultimo era stata fermata dal momento che il livello e la velocità della corrente del Po stavano rapidamente aumentando a causa delle precipitazioni che erano cadute giusto in quei giorni. Invece questa volta, quindi al secondo tentativo, la maxi operazione è andata a buon fine.

Gli operatori della ditta specializzata di trasporti Fagioli spa e di Toto Costruzioni Generali srl, la società che sta materialmente realizzando il ponte, sono riusciti nell’impresa. Un’impresa ingegneristica che finora lungo tutta l’asta del Po non ha visto eguali. A partire dallo scorso giovedì mattina, con la contestuale chiusura al traffico del ponte attualmente in uso, gli ingegneri hanno iniziato le manovre di spostamento della prima campata, che pesa 2 mila e 800 tonnellate. L’enorme manufatto, nel corso delle ore e con tutte le cautele del caso, dalla riva del fiume è stato spostato su di una specifica chiatta all’interno delle acque e infine trainato fino a poggiare con una delle due estremità sul pilone provvisorio che la scorsa estate è stato appositamente realizzato sostanzialmente al centro dell’alveo del Po. Ora, ad operazione conclusa, la prima campata del ponte poggia ad un’estremità sulla terraferma e all’altra estremità sul pilone nel fiume.

Articolo di Giovanni Bernardi, foto dalla pagina FB di Roberto Martini.

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