
di Andrea Dal Cero
Mettere in rete le Pro Loco del Bacino del Po. Un progetto unico per le tante realtà territoriali (49 in Piemonte, 35 in Lombardia, 31 in Emilia Romagna e 33 nel Veneto) che vivono lungo le sponde del Fiume.
Questo lo scopo dei rappresentanti dell’Unpli (Unione Nazionale delle Pro Loco Italiane) che si sono incontrati martedì a Caorso per siglare un protocollo di intesa che intende realizzare un vero progetto di promozione territoriale che si sviluppa su tutta l’asta del fiume e che vede protagonista la gente del Po.
Un’azione di lobby che parte dal basso, un intervento combinato che nasce nel volontariato. Ecco più o meno di cosa si tratta, considerando questo progetto che intende valorizzare il territorio fluviale partendo dalle persone per arrivare ai prodotti tipici, per finire a comprendere tutte le valenze positive del Po inteso come un unico tessuto culturale e forte delle sue tradizioni.
Ancora non sappiamo come il progetto si svilupperà, si pensa per il momento ad un’associazione temporanea di scopo capace anche di reperire fondi comunitari, soprattutto in vista dell’Expo previsto per il 2015.
Di sicuro i grandi eventi passano mentre le esigenze dei territori e delle persone rimangono, Sarà quindi necessario che quanto si sta per produrre non perda di vista i reali obiettivi che più stanno a cuore e maggiormente sono necessari alla gente di cui le Pro Loco sono la rappresentanza.
I presidenti Unpli riuniti a Caorso (Bruno Verri per il Piemonte, Pietro Segalini per la Lombardia, Stefano Ferrari per l’Emilia Romagna e Giovanni Follador per il Veneto) sembrano non avere dubbi sulla validità del loro progetto. E noi ci auguriamo di avvertirne presto gli effetti positivi.
Il protocollo firmato a Caorso il 28 febbraio: protoccollo accordo