
Oggi, venerdì 17 marzo, sarà ufficialmente inaugurata la scala di risalita per i pesci realizzata proprio accanto alla centrale idroelettrica Enel di Isola Serafini. Si tratta dell’impianto più grande e importante d’Italia ed è il nodo centrale, che ricollega il mar Adriatico al lago di Lugano. Altre quattro scale di risalita sono state costruite, negli ultimi dieci anni, per superare altre dighe sul Ticino e sul fiume Tresa, che collega il lago di Lugano e il lago Maggiore. Ma mancava l’anello di collegamento al mare. I lavori a Isola Serafini, eseguiti dalle Cooperative Costruzioni di Bologna, sono durati due anni. Il progetto, chiamato «Life ConfluPo», ha visto un investimento di circa 7 milioni di euro: 4 milioni 800 mila finanziati da AiPo e dall’Unione Europea solo per le scale.
“L’impianto è simile a una scala a labirinto, con vasche ampie 5 metri che fanno da gradino e con la corrente attirano la risalita dei pesci. In parte l’impianto è a cielo aperto ma c’è anche una lunga galleria che scende fino a 10 metri sottoterra, per bypassare un manufatto della centrale idroelettrica. Nella galleria c’è la sala di monitoraggio con le vetrate per osservare il passaggio dei pesci” racconta Ivano Galvani, dirigente Aipo e responsabile del progetto della Scala di Risalita.
Un’architettura che permetterà tra l’altro di monitorare la reale mobilità del pesce siluro grazie una gabbia predisposta per trattenere i pesci. Anche se una specie come il siluro non può essere debellata così, ma si potranno almeno effettuare azioni di contenimento e sfoltimento.
Una scala di risalita, l’ultima di cinque realizzate sui fiumi Po, Ticino e Tresa che permetterà l’aggiramento delle dighe alle specie ittiche a vantaggio della biodiversità e della pesca. A beneficiarne più di tutti sarà l’anguilla: l’assenza di ostacoli le permetterà di completare il ciclo di vita, interrotto su questo corso d’acqua dal 1962.