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Territori del Mincio. Bilanci della stagione irrigua 2017: un’annata difficile a causa della siccità

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Mentre è ormai ultimato lo svaso ( letteralmente svuotamento) dei canali irrigui, in previsione dello scolo delle stagioni autunno invernali, è tempo di bilanci per la stagione irrigua conclusa.
“Singolare il fatto che, sul mantovano, prosegua anche a ottobre un andamento climatico anomalo, con siccità nei campi e temperature mediamente elevate durante il giorno – spiega Elide Stancari, presidente del Consorzio di Bonifica Territori del Mincio -. Quella appena terminata è stata una stagione difficile per i nostri agricoltori a causa proprio del perdurare della siccità, la quinta da inizio 2000. Un fenomeno che si verificherà sempre più spesso e che ci obbliga a impegnarci maggiormente sul fronte ambientale”.
“Per questo l’avere svolto l’attività irrigua nel 2017 è stato certamente difficile. E’ occorsa una grande collaborazione tra agricoltori e dipendenti e operai (erano oltre 70 le nostre persone al lavoro sull’irrigazione) per fornire acqua alle coltivazioni. Abbiamo irrigato per 180 giorni: dal 4 aprile fino al 30 settembre. A inizio anno il livello del lago Garda era di 117,3 cm sullo zero idrometrico di Peschiera, mentre alla fine era di 49,8 cm. Ricordiamo anche il significativo recupero delle acque, derivanti dai flussi di falda, indotti dalle irrigazioni a scorrimento dei prati stabili a nord di Mantova”.
“Per quel che riguarda la parte sinistra del Mincio – aggiunge Massimo Galli, direttore generale del Consorzio – la portata media d’acqua derivata è stata di 25,46 metri cubi al secondo (mc/s) per un volume totale pari a 395,95 milioni di metri cubi. Tale volume corrisponde ad una altezza d’acqua nel Lago di Garda pari a circa 107 centimetri. Per il comprensorio in destra Mincio, invece, l’impianto di Curtatone è stato attivo per 131 giorni con una portata media di 2,42 mc/s; quello di Angeli per 141 giorni con una portata di 3,11 mc/s, mentre l’impianto di Travata per 56 giorni con una portata media di 0,78 mc/s. Per quanto riguarda le derivazioni dal fiume Oglio, l’impianto di San Michele ha lavorato per 99 giorni con una portata media di 0.15 mc/s; quello di Maldinaro per 111 giorni con una portata media di 0,63 mc/s e infine quello di Cesole per 98 giorni con una portata media di 0,53 mc/s ed un volume complessivo derivato, per tale comprensorio, pari a 80,77 milioni di metri cubi”.
“Con l’acqua fornita dal comprensorio e prelevata dagli invasi gli agricoltori hanno così potuto irrigare i loro campi desinati a produrre principalmente Grano Padano (circa 1000 aziende servite) o altre colture tipiche del nostro territorio come il mas, la soia, il riso, le orticole (pomodoro, radicchio e lattughe) e le frutticole (melone, anguria, kiwi, mele, pesche)”.