
Gli appassionati dal pollice verde sanno molto bene prendersi cura delle proprie piante, conoscono i periodi specifici entro i quali eseguire determinate operazioni a seconda delle tipologie di vegetali. Febbraio, per le vecchie generazioni, rappresenta il mese di transizione, tra la fine della passata annata e l’inizio della nuova, con temperature fredde e una bassa probabilità di gelate, in pianura padana, si hanno le condizioni migliori per cominciare a potare.
La potatura è una pratica botanica effettuata periodicamente con lo scopo di recidere le vecchie parti improduttive di un vegetale al fine di aumentarne la vigoria in vista della nuova stagione. Importantissima da non sottovalutare, rappresenta un vero e proprio investimento.
Le primissime attività in un giardino sono diverse, dal taglio delle rose, potatura di siepi e alberi in vista della primavera. Operazioni da eseguire considerando le migliori branche o porzioni di vegetali e individuando quelle da scartare.
Decidere come potare una siepe, tenendo conto dell’altezza in funzione del ruolo che occupa in un parco. Ridimensionare alberi cercando di non compromettere la caratteristica forma. Non tutti sanno riconoscere cosa tagliare e che cosa salvare. A riguardo occorre capire alcune cose. Osservando attentamente la pianta arborea o erbacea che sia, si possono notare delle variazioni di conformazione, colorazione, di inclinazione e forma.
Tutte queste caratteristiche ci fanno capire se nel vegetale in questione sono presenti delle anomalie. Queste possono essere di diversa natura: patologica, entomologica, per causa di agenti atmosferici o altro.
A tal proposito decideremo di recidere la porzione interessata, oppure, semplicemente il taglio per contenere la massa vegetale. In caso di incertezze onde evitare di commettere operazioni sbagliate che possono compromettere l’estetica e la crescita, meglio affidarsi ai consigli di un esperto.
Armarsi di tanta buona volontà e pazienza, guanti alla mano, forbici e si comincia. Fondamentale da considerare che, per tutte queste operazioni occorre munirsi di attrezzature idonee, preventivamente lavate e disinfettate. Da non dimenticare la disinfezione al termine di una potatura prima di passare alla successiva, evitando così il trasporto di eventuali patogeni.
Il taglio va eseguito a circa quarantacinque gradi di pendenza, per evitare in caso di pioggia un eccessivo ristagno di umidità e consentire alle cellule vegetali di ricucire la ferita in fretta. Ricordatevi di tagliare senza lacerare e sfibrare i tessuti, l’affilatura delle cesoie è indispensabile per un lavoro di qualità.
Molti anziani realizzano delle vere e proprie opere d’arte, con grande dedizione e scrupolo. Monumentali capolavori botanici che abbelliscono le fattorie fra Borgoforte e Bagnolo San Vito, si possono scorgere percorrendo l’argine maestro del grande fiume.
La vecchia scuola era di seguire le fasi lunari. Ricordo le parole dei nonni in merito: “la potatura va fatta in luna calante”. Tassativo era che tutte le operazioni di potatura si dovevano eseguire in luna calante. Una tradizione legata alla circolazione linfatica e quindi ad una buona cicatrizzazione post taglio, che, se eseguita durante la giusta fase lunare, portava ad un maggior successo e meno probabilità di attacchi parassitari e fungini.
Oggi, le nuove generazioni tendono ad orientarsi sulla base dei tempi, tralasciando le credenze popolari; a riguardo, non esistono prove scientifiche veritiere che dimostrano l’influenza della luna in certe fasi, ma indiscusso, rimane il fascino che esprime nel suo completo splendore quando diventa plenilunio.