
Lo studio di Francesco Salese, della International Research School of Planetary Sciences (Irsps) dell’Università d’Annunzio di Pescara e dell’Università olandese di Utrecht conferma come il Pianeta Rosso, almeno 3,7 miliardi di anni fa, fosse attraversato da un grande fiume che, proprio come il Po, trasportava detriti e creava enormi banchi di sabbia e spiagge lungo il suo percorso. (Link dello studio – https://www.nature.com/articles/s41467-020-15622-0 ).
E’ stato lo studio di questi sedimenti stratificati a permettere agli scienziati di avere ulteriori conferme sull’esistenza di antichi corsi d’acqua su Marte e determinare che essi, esattamente come i nostri fiumi più importanti, avevano una portata regolare ed abbondante.
I depositi fluviali sono stati scoperti grazie alle immagini inviate dallo strumento HiRISE ( High Resolution Imaging Science Experiment) del satellite Mars Reconnaissance Orbiter (Mro) della Nasa, che mostrano strutture a forma di U, che indicano come il corso del fiume sia cambiato nel tempo, allo stesso modo in cui i suoi canali hanno mutato il proprio corso e la propria portata.
“Non è esattamente come leggere un giornale, ma le immagini ad alta risoluzione ci hanno permesso di leggere le rocce marziane come se fossimo davvero molto vicini”, conferma Salese.
La presenza costante di grandi masse d’acqua perenni porta a ritenere che, all’epoca, il pianeta dovesse apparire molto simile alla Terra, con un ciclo idrologico complesso, guidato dalle precipitazioni.
“Le caratteristiche della zona studiata indicano che su Marte con altissima probabilità c’erano molti grandi fiumi, che oggi sono probabilmente sepolti” – spiega il ricercatore, esperto di geologia planetaria – “le rocce sedimentarie marziane sono state osservate per più di 20 anni ma finora mancavano descrizioni dettagliate di grandi successioni alluvionali”.
Il suolo marziano, anticamente solcato dalle acque, è noto come falesia di Izola, una formazione geologica simile ad un vasto altopiano, la cui superficie ancora oggi è piuttosto regolare, circondata da ripidi e scoscesi pendii, nell’emisfero sud di Marte.
L’antico fiume principale, dopo aver attraversato la pianura, sfociava probabilmente nel bacino di Hellas, che miliardi di anni fa rappresentava il più grande lago del pianeta rosso, profondo oltre sette chilometri e dal diametro di oltre duemila chilometri.
Grazie alle più moderne tecniche e strumentazioni scientifiche è stato possibile ricostruire, non solo la morfologia precisa di una piccola porzione di suolo marziano, ma anche la sua storia geologica, ripercorrendo il corso dei fiumi e dei canali scomparsi ormai da diversi miliardi di anni fa.