
Dopo giorni di caldo intenso l’attesa perturbazione atlantica ha portato pioggia e rinfrescato le temperature. L’ondata di calore dei giorni scorsi si è fortunatamente esaurita e da martedì, quando sul Piemonte è previsto il ritorno del bel tempo, dovrebbero ripresentarsi temperature estive molto più gradevoli.
Per quanto riguarda il livello dei corsi d’acqua invece è forse ancora presto per valutare l’effetto delle recenti piogge ma difficilmente rappresenteranno una decisa inversione di tendenza che vede fiumi sempre più asciutti a causa di caldo intenso, caldo che provoca una forte evaporazione. Se a questo uniamo un importante prelievo d’acqua, a scopo principalmente irriguo, ecco che il quadro del problema è presto delineato.
Perfettamente in linea con i fiumi troviamo i grandi laghi che vedono diminuire settimanalmente la portata. Attualmente il Lago Maggiore risulta al 50 % della sua capacità complessiva di riempimento. Fa eccezione il Lago di Garda che risulta ancora sopra la media. Il loro livello si abbassa, pur i loro fiumi ne giovano specialmente quelli lombardi: grazie al loro apporto non mostrano segnali di carenza idrica.
Nel tratto piemontese i livelli di Dora Baltea, Stura di Lanzo, Sesia hanno livelli in discesa ed inferiori allo scorso anno anche se le cui dighe nella Baraggia trattengono ancora quasi sedici milioni di metri cubi d’acqua, record del più recente quadriennio.
Sul sito dell’Anbi – Associazione nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue la scorsa settimana si poteva leggere: “come previsto, in assenza di significative precipitazioni, si stanno rapidamente esaurendo le portate del fiume Po, praticamente dimezzate rispetto alla media storica e largamente inferiori all’anno scorso, puntando alla prima soglia di criticità fissata a quota 600 metri cubi al secondo”. Una situazione preoccupante, non solo per il Piemonte.
Se in alcune regioni l’acqua nel periodo estivo ha sempre rappresentato un problema, in Piemonte fino a qualche anno fa, non era così. Ne sono un esempio i Toret, le tradizionali fontanelle di Torino a forma di toro che da sempre regalano acqua no stop a chiunque ne abbia bisogno. Eppure negli ultimi anni il Po a Torino si mostra ben più che in stato di magra.
Una situazione nuova e urgente, nuove risposte da dare e nuovi equilibri da trovare in grado di coniugare le varie esigenze, economiche e produttive con quelle sociali e ambientali.
L’Autorità distrettuale del Fiume Po insieme a Regioni e portatori d’interesse coinvolti, stanno lavorando per individuare aree definite a “ricorrente crisi idrica”: saranno riviste le attuali modalità con cui gli enti competenti possono rilasciare deroghe al DMV/DE, Deflusso minimo vitale/Deflusso Ecologico. Obiettivo è quello di poter agire con tempestività di fronte ad eventi di scarsità idrica non più marginali e occasionali, ma, purtroppo, divenuti fenomeni costanti e ripetuti nel tempo.
L’Osservatorio per le Crisi Idriche si riunirà il 6 agosto, nel frattempo speriamo in ancora un po’ di pioggia.