
Un altro segno che il grande fiume non è guarito. L’edizione 2022 del raid Pavia-Venezia, la gara motonautica su acque interne più lunga e più antica d’Europa, è cancellata perché non c’è abbastanza acqua nel Po e nel Ticino.
Il raid era in programma domenica 9 ottobre: ma la data costituiva un ripiego. Il Pavia-Venezia era infatti inizialmente in calendario per il 5 giugno; poi si è deciso il rinvio all’autunno a causa della siccità. Il rinvio non era mai stato tentato nella gloriosa e leggendaria storia della gara: la prima edizione si è svolta nel 1929. Anche nel 2003 e nel 2007 il Pavia-Venezia è saltato per mancanza d’acqua. Però la decisione, allora, è stata presa in primavera. Probabilmente nell’autunno di quegli stessi anni sarebbe stato possibile correre. Invece ora…
Ora invece gli organizzatori hanno dovuto gettare la spugna. Se ne riparlerà nel 2023, quando saranno in gara tutti i 153 equipaggi iscritti quest’anno, salvo loro espressa rinuncia. Ci sono nomi di spicco, fra i quali Kristian Ghedina, ex campione di sci che con la motonautica ha avviato la sua seconda carriera sportiva. E poi Guido Cappellini, per dieci volte campione mondiale di motonautica: la Pavia-Venezia è l’unica gara importante che ancora non ha vinto; Rashed Alquemzi, degli Emirati Arabi Uniti, campione mondiale in carica di Formula 2; Drew Langdon, di Hong Kong, vincitore del Campionato d’Asia 2019.
Seppure in ripresa dopo un’estate di agonia, il Po e il Ticino attraversano tuttora una magra davvero notevole. Da Pavia in poi, il Ticino è più basso di oltre un metro e mezzo rispetto allo zero idrometrico. Il Po, poveretto, è ancor più disastrato: sette metri sotto lo zero idrometrico a Cremona, sei metri sotto lo zero a Pontelagoscuro… Impossibile far gareggiare con sicurezza bolidi che per 413 chilometri sfrecciano quasi ai 200 all’ora sfidando ghiaioni, anse improvvise, detriti e tronchi d’albero ammassati dalle correnti.
Nella sua storia, oltre alle interruzioni del 2003 e del 2007 il raid Pavia-Venezia ha vissuto la sospensione dovuta alla Seconda guerra mondiale (1940-1951) e altri nove anni di interruzione fino al 2020 compreso. C’è stato uno stop anche nel 2010, ma la causa, allora, sono state le piogge troppo copiose che avevano reso impraticabili i tratti di Piacenza e Lodi. In tutto, finora, 69 edizioni a partire dal 1929, quando la vittoria è andata ad Ettore Negri e Luigi Calvi su un minuscolo fuoribordo.
Le cronache narrano che alla prima gara del 1929 ha partecipato anche una donna: la signorina Franci Balboni. E’ impossibile individuarla con sicurezza nel filmato – privo di sonoro – con il quale l’Istituto Luce ha immortalato l’evento.
Giri di prova (letteralmente: si vede un motoscafo che si muove in cerchio), spettatori assiepati in riva al fiume. Poi il video del 1929 mostra le imbarcazioni che sfilano sotto il ponte coperto di Pavia, sul Ticino, e sotto il ponte in ferro di Cremona, sul Po. Infine i motoscafi sono ripresi nella laguna di Venezia: sullo sfondo, il campanile e la chiesa di San Marco.