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Predoni del Po, continuano i furti: quando li facciamo i controlli notturni?

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di Athos Barigazzi

L’ultimo attacco dei Predoni del Po è della settimana scorsa all’Isola degli Internati di Gualtieri nel corso del quale sono stati rubati una decina di motori fuoribordo. Un vecchio problema mai risolto, quello della sicurezza delle sponde. Ora ci prova anche la politica ufficiale e della lotta ai predoni si fa portavoce questa volta Marcello Stecco, consigliere provinciale del PD, che dopo aver presentato l’estate scorsa un ordine del giorno che invocava un’azione decisa e coordinata per contrastare l’illegalità lungo il Po (poi approvato all’unanimità), ora interpreta la paura, la rabbia e il disagio dei pescatori e dei proprietari delle imbarcazioni.
“Siamo di fronte a un problema di vaste dimensioni che riguarda oltre 200 chilometri di fiume nelle province di Parma, Reggio, Cremona e Mantova  – dice Stecco – l’obiettivo ormai deliberato di una criminalità spietata e intimidatoria. Serve un salto di qualità da parte delle istituzioni pubbliche e dei corpi dello Stato preposti alla sicurezza. Come è già stato evidenziato, si avverte la necessità che le quattro Province, con la collaborazione dei Comuni, mettano in atto un forte coordinamento tra loro per stroncare un’attività illecita che arriva a esasperare i pacifici frequentatori del fiume, che si trovano a fronteggiare danni economici e personali. In questo contesto potrebbe entrare in gioco anche la Regione e, perché no, i nostri parlamentari reggiani”.
E in tema di controlli quanto c’è ancora da fare?
“C’è una soglia di attenzione sotto la quale non si può scendere. Il pattugliamento notturno del fiume è prioritario. Positive sono state le iniziative ideate dai comuni di Boretto e Luzzara che hanno disposto dei controlli, ma serve di più”