
Condanne da due a cinque anni: sono queste le richieste formulate dai pm monzesi al termine della requisitoria del processo che vede imputati per disastro ecologico doloso e falso in atto pubblico i cugini Rinaldo e Giuseppe Tagliabue, titolari della raffineria in disuso Lombarda Petroli dove, nella notte del 22 febbraio 2010, furono aperti serbatoi di carburante e oli combustibili, di cui 2400 tonnellate finirono nel fiume Lambro, fino ad arrivare al mare lungo il fiume Po.
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