Home Emilia Romagna Partono i lavori alla Conca di Isola Serafini? Sembra di sì!

Partono i lavori alla Conca di Isola Serafini? Sembra di sì!

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Con dieci anni di ritardo rispetto alle previsioni, pare che siano finalmente iniziati i lavori di costruzione della nuova conca di Isola Serafini che permetteranno di sbloccare il sistema idroviario Padano-Veneto, consentendo la navigabilità del Grande Fiume.

Nel lontano 1998, con l’approvazione della Legge n. 413 che prevedeva lo stanziamento di 40 miliardi di lire a partire dal 2000 per finanziare opere che consentissero la navigabilità del Po, inizia questa lunga querelle. Nel 2000 il Governo Amato conferma lo stanziamento previsto aggiungendo altri 40 miliardi di lire. Nel dicembre 2001 una convenzione tra ENEL, ARNI, Provincia di Piacenza e Regione Emilia-Romagna attiva la realizzazione di un progetto per la costruzione di una nuovo sbarramento ad Isola Serafini poiché quello esistente non permetteva il transito delle navi di V classe, le cosiddette chiatte per il trasporto merci.
Il progetto preliminare è presentato a dicembre 2002 mentre quello definitivo ad aprile 2004. Si avvia poi la procedura di “scoping”, terminata alla fine dello stesso anno, necessaria per la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) iniziata a giugno 2006 e conclusa a fine 2007 dopo vari ritardi causati dalle osservazioni che i vari Enti vogliono fare al progetto definitivo. Nel frattempo la Finanziaria 2004 stanzia altri 20 milioni di euro che, insieme ai quasi 40 già in Bilancio dal 2000 (comunque non sufficienti a coprire i costi dell’opera) sono disponibili nel novembre 2006. Nel luglio 2009 si apre il bando per l’aggiudicazione dei lavori che si chiude il 21 ottobre successivo
Probabilmente questi dieci anni trascorsi a rimandare le opere per una nuova conca di Isola Serafini non sono dovuti all’incapacità degli amministratori: si è trattato più che altro di scarsa volontà politica nei confronti di questo obiettivo e di mancata comprensione dell’importanza strategica e logistica di questo impianto che può, alla fine, garantire lo sviluppo della navigazione fluviale e dell’economia di questa parte di territorio ad essa collegato. Adesso non rimane che attendere il 2015, con la concomitanza dell’Expo, per confidare nel funzionamento dell’idrovia.