
L’ultima scossa, vicino a Mirabello, è più lieve (magnitudo 2.2) e più profonda (a 10 km dalla superficie).
Sembra spostarsi verso Sud lo sciame sismico che questa mattina ha ripreso di mira il territorio dell’alto ferrarese. Dalla zona di Bondeno, da dove sono partite le due scosse che questa mattina alle 7.11 e alle 7.37, l’ultima attività sismica è stata registrata nei pressi di Mirabello, alle 9:46.
E’ una paura che non passa. Una paura che è rimasta dentro a questa gente tra Emilia, Lombardia e Veneto. La paura che non finisca più. Ed è questa che fa più male e che fa scomparire il futuro.
Dopo un anno esatto torna la stessa angoscia e il ricordo diventa attualità. A Sant’Agostino sono già in corso i controlli sulle strutture, soprattutto quelle pubbliche. A Bondeno non ci sono per il momento segnalazioni di danni. Le scuole, questa mattina, sono state quasi tutte aperte e le lezioni si sono svolte regolarmente. Nella zona colpita si fa di tutto per vivere una giornata di normalità.
Quello che più ha colpito le persone è senza ombra di dubbio la delusione: si pensava che fosse tutto finito, ma le scosse di questa mattina hanno voluto dimostrare che in questa parte di Pianura Padana la normalità è ancora lontana.
Una normalità addirittura sparita pochi chilometri più a Sud, tra Bologna e Ferrara, dove proprio in una delle zone più colpite dal sisma dell’anno scorso si sono vissuti ieri momenti di paura e di disperazione per la tromba d’aria che ha spazzato alcuni paesi della Bassa. Soprattutto a San Martino Spino, una frazione a Nord di Mirandola, i danni sono stati ingenti. Danni per milioni di euro in tutto il territorio: 22 feriti, più di 100 sfollati, decine di case inagibili e attività produttive disastrate o addirittura distrutte