Home Arte, Cultura, Spettacoli Mostra fotografica a Ferrara. Orti d’acqua: donne al lavoro del delta del...

Mostra fotografica a Ferrara. Orti d’acqua: donne al lavoro del delta del Po

1339
0
CONDIVIDI

 

 

PANDIPARETE – Fotografie al muro ai tempi del digitale. Le mini-mostre della Foto Pandini Ferrara, via Garibaldi 121

Rosanna Lazzari – ORTI D’ACQUA:  Donne al lavoro nel delta del Po – a cura di Emiliano Rinaldi e Roberto Roda

Dall’8.3.2014 al 12.4.2014 – Vernissage Venerdi 7.3.2014, ore 18 – Sarà presente l’autrice

Intervengono Massimo Maisto – Vice sindaco di Ferrara e  Mirna Bonazza – Responsabile dell’Archivio Storico del Comune di Ferrara

PANDIPARETE, è un muro attrezzato per ospitare delle mostre-cammeo, ma d’intenso fascino, per offrire agli appassionati di fotografia un luogo ove poter incontrare “dal vivo”, le produzioni di qualificati operatori dell’immagine.  Dopo il successo fatto registrare dalla mostra Scatti fugaci di Roberto Roda, che ha inaugurato il progetto espositivo, frutto della collaborazione fra Foto Pandini e  Osservatorio Nazionale sulla Fotografia,  ecco la seconda proposta: in occasione dell’8 marzo, festa della donna, PandiParete propone una riflessione tutta al femminile, con donne viste da una donna fotografa: la rodigina, bolognese d’adozione, Rosanna Lazzari.

Gli orti d’acqua sono le coltivazioni di molluschi del Delta del Po: da alcuni anni, Rosanna Lazzari documenta il lavoro di coltivazione e raccolta delle vongole a Pila e Boccasette, concentrando la sua attenzione sulla partecipazione femminile a un lavoro comunque duro, faticoso, “da uomini”. Rosanna ha raccontato visivamente, in un’ottica antropologica (dunque con osservazione partecipante, con garbo e rispetto per i soggetti, senza enfatizzazioni e drammatizzazioni inopportune) le donne che scendono in acqua a raccogliere i molluschi alle prime luci dell’alba.

Le donne del delta del Po veneto, vanno a raccogliere le vongole accompagnando i propri uomini, ma spesso anche sole, non di rado insieme ai loro bambini, che rimangono sulle barche a osservare i genitori impegnati nella raccolta ittica, immersi nell’acqua sino ai fianchi.

Nelle immagini di Rosanna Lazzari c’è il rispetto per il lavoro e la fatica altrui ma si coglie la capacità di saper  dialogare con i soggetti fotografati. Le immagini di Rosanna sembrano saper ascoltare le voci delle donne impegnate fra gli orti d’acqua del Delta: più che ritratti sono interviste visive.

Rosanna, conosce bene la lezione delle fotografie neorealiste e della fotografie di reportage sociale che a più riprese dagli anni cinquanta del Novecento hanno raccontato le genti del delta del Po (come ndimenticare le lezioni in bianco e nero di Pietro Donzelli, Enrico Pasquali, Walter Breveglieri, Antonio Masotti, ecc.) ma la decisione di affidarsi a riprese monocromatiche non obbedisce a criteri romantici, nostalgici o citazionisti, è piuttosto la ricerca del rigore e dell’essenzialità, di chi non vuole frapporre fra sé e i soggetti elementi di distrazione ottica.

Le donne di Rosanna sono forti, consapevoli, capaci di affrontare la vita e le avversità con decisione. C’è un’immagine intrigante in cui una lavoratrice vestita con la sua salopette di gomma, va immergendosi, apparentemente in solitudine, nell’inospitalità acquatica e l’osservatore avrà, per un attimo, il sospetto che Rosanna riproponga una  scena cara all’immaginario del Romanticismo, ma lo scatto da retro riesce a cogliere, espressivamente e con grande mestiere, il volto leggermente girato. La donna sta rivolgendosi a qualcuno che percepiamo fuori campo. Il volto di profilo ci permette di escludere segnali di tristezza, malinconia, languore. Con delicata ironia iconografica e dichiarata simpatia per il soggetto, l’etno-fotografa ci dice che non è certamente Ofelia ad abitare gli orti d’acqua del  delta del Po.

ROSANNA LAZZARI, (aka DISTEMPER) è nata e cresciuta a Rovigo ma vive a Bologna.

Ha iniziato a fotografare, ancora studentessa, nei primi anni Novanta. Interessata soprattutto alla fotografia del territorio e alla ricerca etno-antropologica sul campo, ha collaborato ad alcune importanti campagne condotte dal Centro Etnografico Ferrarese, che hanno poi trovato pubblicazione nei volumi Spazi ritrovati. Cesenatico (1996), Le ruote del Pane. Mulini natanti e cultura molitoria nella pianura padana. Storia, cultura materiale e immaginario (2004). Ha condotto ricerche e campagne fotografiche lungo il fiume Po, nella traspadana ferrarese, nel Polesine, nel delta del Po. Negli anni duemila ha esteso i propri interessi anche alla dimensione artistica e concettuale della fotografia, firmandosi con il nome d’arte “Distemper”. Nel 2003 col gruppo K@os, coordinato dal critico Marcello Pecchioli, ha esposto ad Intimacy. Beyond Media. 7° Festival internazionale dell’architettura in video presso l’Ospedale degli Innocenti a Firenze. Sue opere sono poi apparse in importanti eventi espositivi tematici, e nei relativi cataloghi, promossi da musei e da importanti gallerie d’arte, fra gli altri Il nudo fotografato e il sogno della pittura dall’accademia al digitale (2004), Seno Guerriero. Il mito dell’amazzone, l’immagine della donna in armi (2005), La nemica del cuore ovvero le 12 veneri. Figure di donna dall’Ottocento al Duemila (2005).

Pur non avendo mai abbandonato la fotografia analogica, Rosanna Lazzari è ora impegnata anche nella fotografia digitale utilizzando, per i suoi reportage più recenti, attrezzature di ripresa Olympus: reflex 4/3 e mirrorless micro 4/3 della serie Pen.

La mostra è accompagnata da un catalogo in edizione limitata e fuori commercio, prodotto e distribuito gratuitamente da Foto Pandini

Info: Foto Pandini, tel. 0532 202821 info@fotopandini.it

Centro Etnografico Ferrarese, tel 0532 418244 etnografico@comune.fe.it