Home in Vetrina Misteri lungo il Po, fantasmi dei Templari e degli Umiliati

Misteri lungo il Po, fantasmi dei Templari e degli Umiliati

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I più importanti tra gli ordini cavallereschi furono quello dei Templari (fondato nel 1118 e soppresso nei primi anni del Trecento) e quello degli Ospitalieri di San Giovanni, detti anche Gerosolimitani (chiamati in seguito di Rodi e di Malta). Sui Templari aleggia una fama di mistero, alimentata dalle oscure vicende che portarono alla loro soppressione.

Tra i fiumi Po e Ticino si stende una zona ricca di insediamenti abitati, spesso legati alla presenza dei cavalieri Templari. Presso Torre de’ Torti, frazione di Cava Manara, si trova l’ex monastero di Santa Maria, dipendente dal monastero di Santa Teodote in Pavia, che venne fondato dove un tempo sorgeva un vecchio santuario celtico, che ha dato origine alle leggende locali su tesori perduti e riti satanici. Sempre a Cava Manara la chiesa parrocchiale, che si trova presso l’incrocio delle valli fluviali del Ticino, secondo le tradizioni locali, era collegata da un passaggio segreto alla cascina del Frati, presso Zerbolò, un tempo dimora dell’ordine.

Pare sia stato trovato un pozzo pieno di ossa umane, e questo ha portato alla nascita di molte leggende. Una racconta, che spesso dalle aperture del cascinale, esca una palla infuocata che gira a lungo sui campi lì intorno, per poi raggiungere le rive del fiume, dove si svolge un combattimento tra i fantasmi di due cavalieri. Si narra persino dell’esistenza di un tunnel sotterraneo, che parte dalle cantine del cascinale e arriva alla cascina dei Frati e alla cascina Caselle, (nome comune, quest’ultimo, frequentemente collegato a stazioni dei frati-cavalieri), entrambe nel territorio di Carbonara al Ticino, un tempo luogo di ristoro dei cavalieri Templari. Altre leggende sussurrano di quattro cripte sotterranee, sovrapposte fra loro, che conducono, attraverso un passaggio segreto, ad un oscuro pozzo.

Quello degli Umiliati fu un movimento religioso che fiorì e si sviluppò proprio in Lombardia, allargandosi poi al resto del Nord Italia tra il XII ed il XIII sec.

Il Sesto giorno della Genesi Dio disse: “Ci sia l’uomo che sia simile a me e che abbia il dominio su tutte le forme che ho creato”. Dio benedisse l’uomo e la donna dicendo: “Siate fecondi” e così avvenne”. I giorni della creazione vengono raffigurati anche come i petali di un fiore, che troviamo rappresentato sulle rive del Po, accanto a misteriose sepolture che ricordano l’antico e potente ordine degli Umiliati.

Fu uno dei molti movimenti spirituali sorti in contrasto ai costumi rilassati e alla ricchezza diffusa e ostentata dal clero, propugnando un ritorno verso una vita più austera, frugale. Inizialmente condannati come eretici da papa Lucio III nel 1184, furono reintegrati con bolla di Innocenzo III nel 1201. L’ordine venne poi soppresso nel 1571.

La loro principale sede fu l’Abbazia di Viboldone, situata nella periferia di Milano, ma la loro presenza si estendeva a tutto il nord Italia. Storia e mistero, ancora una volta, si fondono in un minuscolo borgo del cremonese, Solarolo Monasterolo, frazione di Motta Baluffi. Qui, accanto all’antica e bella chiesa dedicata ai Santi Pietro e Paolo, sorge un imponente e suggestivo cascinale. Quello che in secoli ormai remoti, apparteneva alla congregazione degli Umiliati. E la denominazione del paese, nel termine “Monasterolo”, indica chiaramente la presenza di un complesso monastico. Oggi nella piccola cappella sconsacrata restano solo poche, povere ossa appartenute, certamente, ai frati Umiliati che qui vissero nei secoli passati.