
Si chiama “Life19 nat / it / 000851 – Lifeel” il percorso di tutela, della durata di quattro anni, delle popolazioni di anguilla del bacino del Po in Italia e dell’Est Macedonia e Tracia in Grecia, che coinvolgerà una serie di enti pubblici (con capofila la Regione Lombardia) e soggetti privati. Dagli anni Ottanta a oggi gli stock sono crollati del 99%.
Che sia una prelibatezza a tavola non ci sono dubbi, ma sapevi che l’anguilla rischia di sparire per sempre dai bacini italiani ed europei? Il numero di esemplari di questo pesce ha subito infatti un calo vertiginoso: dagli anni Ottanta la diminuzione degli stock è stata del 99%. Non a caso l’Anguilla anguilla (questo il nome scientifico della specie) è stata classificata dall’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn) nella categoria CR, ovvero come specie “in pericolo critico”, che è il gradino immediatamente precedente all’estinzione in natura.
Per dare qualche chance di sopravvivenza in più all’anguilla è stato lanciato il progetto europeo “Life19 nat / it / 000851”, o più semplicemente progetto Lifeel, che ha durata quadriennale e può contare su un vasto partenariato che comprende enti pubblici, università, società private e anche un istituto di ricerca greco. A fare da ente capofila è la Regione Lombardia. Obiettivo? Fornire un sostegno al patrimonio di biodiversità del bacino del Fiume Po e del territorio del Parco Nazionale della Macedonia Orientale e della Tracia (in Grecia) attraverso la conservazione dell’anguilla europea.
Articolo di Federico Turrisi, pubblicato il 22 aprile ’21.
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