
L’argine c’è ma ufficialmente non esiste perchè non è mai stato mappato. E allora, alla domanda di ripulirlo e metterlo in sicurezza, l’Aipo risponde con la volontà di costruirne uno nuovo.
“Non vedo il motivo di costruirne un altro – dice Pietro Scudellari, sindaco di Linarolo – quando praticamente ne abbiamo uno già fatto. E che, senza spendere quasi nulla, potrebbe tranquillamente assolvere al proprio compito, che è quello di difendere le prime case di Vaccarizza”.
Intanto c’è il rischio che alla prima piena il fiume non trovi ostacolo su questa fetta di sponda pavese.
L’argine che c’è (ma che non risulta) è stato realizzato da un consorzio agricolo nei primi anni del Novecento e da un secolo è l’unica difesa dalle piene con tanto di strada arginale che da Vaccarizza arriva fino al Ponte della Becca: una risorsa anche dal punto di vista turistico che può essere sfruttata realizzando una pista ciclabile in questa che è una delle zone più belle del Parco del Ticino.
Ma pare che per l’Aipo non esista e che nelle sue carte sia indicato come area golenale. Nonostante questo, può darsi che la questione dell’argine mancante (che però è lì) possa trovare una soluzione: Aipo riconosce che la situazione del tratto di sponda “é come l’ha descritta il sindaco” ed è disponibile ad un incontro per trovare un accordo.
L’importante è che l’accordo si trovi in fretta. Prima della prossima piena.