
«Bassino, eh?». Come ogni giorno, alle quattro in punto Massimo Zelioli parcheggia lungo la sponda sinistra, posa la cassa di birra, accende una sigaretta e scruta il Po illuminato dai fari delle auto sul ponte Giuseppe Verdi più che dal sole soccombente alla nebbia. Infine apre il bar «L’attracco» di Isola Pescaroli, specialità punch al mandarino, giusto accanto alla scala idrometrica. Il segno dell’alluvione del 2000 è a livello della strada, 50 centimetri sotto quello del 1994. Il grande fiume scorre una ventina di gradini e migliaia di foglie secche più in basso. Inoffensivo.
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