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Il Po ghiacciato e gli inverni di altri tempi

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il fiume po ghiacciato e gli inverni d'altri tempi

Il 2022 che sta finendo ci ha portato soltanto l’invernello. L’immagine del Po ghiacciato rimanda ad inverni di altri tempi: un evento che ogni tanto si produceva, anche se era sufficientemente inusuale da meritare di essere consegnato alle cronache.

Per l’ultima volta, si è visto del ghiaccio sul Po nel febbraio 2012, quando sono gelati i ponti e sono comparse alcune lastre sul fiume. Però per trovare il Po davvero ghiacciato bisogna andare ben più indietro L’inverno ad esempio ha picchiato duro Pianura Padana nel 1985, però in quell’occasione il Po, a differenza di altri fiumi italiani, è ghiacciato in parte ma non completamente.

Per certi versi analogo il caso del febbraio 1956. Nel Piacentino, il Po è ghiacciato nelle lanche e nei punti “morti”. Si è formato addirittura un lastrone lungo 50 metri, una specie di iceberg che ha disceso il fiume trasportato dalla corrente. La gente accorreva sugli argini per vederlo passare. Solo il delta era completamente ghiacciato, come testimonia questo collage di foto scattate a Porto Tolle.

Nel febbraio 1929 invece il Po è ghiacciato completamente. Lo testimoniano le foto d’epoca, come quelle riunite nella galleria qui sotto. La prima e la quarta vengono da un luogo imprecisato; la seconda forse fa riferimento a Guastalla; la terza, a Pontelagoscuro.

Quella del 1929 è stata l’ultima gelata così forte da rendere possibile attraversare il Po camminando sul ghiaccio. Sicuramente in passato è accaduto diverse altre volte: ma non sappiamo quante. Ad esempio, è verosimile ma non certo che il Po sia ghiacciato in due inverni famosi per le temperature eccezionalmente rigide: il 1816, noto come l’anno senza estate, e il 536, il peggior anno in cui essere vivi a causa del gelo e della carestia.

In altri inverni gelidi, invece, esiste la certezza del Po completamente ghiacciato. Le cronache riportano che uomini e carri potevano passare da una riva all’altra. E’ accaduto nel terribile inverno del 1709, quando si è formato uno strato di ghiaccio spesso 70 centimetri, e nell’inverno del 1216. Quest’ultimo fatto è narrato all’interno degli Annales Cremonenses. Sono cronache compilate in latino da vari autori a proposito degli avvenimenti degni di nota a Cremona fra il 1096 e il 1270. Il testo degli Annales, edito a stampa nell’Ottocento, è anche sul web. Qui sotto, ecco il breve passo in questione.

po ghiacciato a cremona nel medio evo

Soltanto le ultime due-tre righe dedicate alla brevissima cronaca di quel 1216 si riferiscono al fiume. Dicono: in quello stesso tempo, il Po gelò in modo tale che carri, cavalli ed uomini andavano e venivano sul ghiaccio da una riva all’altra, e gran parte delle viti gelò.

La stessa cosa è accaduta a Cremona anche in altri anni, fra cui il 1126, il 1234 e il 1549. Lo sappiamo, stavolta, dalle “Memorie storiche della città di Cremona” compilate nell’Ottocento da Lorenzo Manini attingendo da autori precedenti, fra cui l’Antonio Campi al quale si accenna a proposito del Po ghiacciato. Ecco il testo: la gran gelata del 1549 si è verificata in dicembre, e non solo uomini e carri: le signore si divertivano a farsi scarrozzare sul Po ghiacciato.

fiume po ghiacciato età moderna

E adesso? Nessuno si augura un freddo tale da far ghiacciare il Po. Ma ci vorrebbe ugualmente un inverno simile a quelli di altri tempi: almeno per far sì che la neve cada copiosa sulle Alpi e si conservi fino all’estate così che, fondendosi lentamente, possa alimentare il Po. Altrimenti lo vedremo di nuovo ridotto a torrente, come in questo 2022 che si avvia al congedo.

Foto di copertina