
Protezione civile al lavoro per ore nella notte tra mercoledì 22 e giovedì 23 luglio a Ro. I volontari sono intervenuti per salvare il Mulino del Po che stava affondando.
Le parti galleggianti su cui poggia la struttura hanno imbarcato acqua e il Mulino si è pericolosamente inclinato. I volontari hanno, attraverso l’uso di pompe, asportato l’acqua presente nel natante per evitare che questa facesse sprofondare del tutto la parte galleggiante. Le operazioni, seppur complicate, sono state “agevolate” dal livello del fiume.
L’acqua bassa ha salvato la struttura che, probabilmente, sarebbe stata irrecuperabile se si fosse allagata in un momento di acqua alta.
“La repentina discesa del livello e della portata del fiume – riferiscono dal Comune di Riva del Po (comune istituito lo scorso anno dopo la fusione tra Berra e Ro Ferrarese) – ha probabilmente causato l’urto dello scafo con asperità e/o elementi lapidei presenti sul fondo generando, inevitabilmente, delle falle. Appena appresa la notizia del problema sono stati mobilitati i Volontari di Protezione Civile Ro che hanno subito messo in funzione due grosse pompe da 300 litri/minuto ciascuna, ma senza ottenere il risultato sperato. Nello scafo lesionato è collocato il pesantissimo meccanismo della macina ed è probabilmente questo elevato peso una concausa del grave danno”.
Varie ipotesi per il recupero del Mulino natante di Ro sono al vaglio dell’Amministrazione “anche se ora – spiegano ancora dal Comune – il problema maggiore è quello di evitare ulteriori danni da un eventuale aumento del livello delle acque del fiume che potrebbe determinare il collasso dell’intera struttura”.
Il Mulino sul Po, inaugurato nel 2005, è frutto di ricerca negli archivi locali ed è costituito dal modello più semplice con due scafi, una sola ruota e una sola macina, ha una lunghezza di 12,20 metri e una larghezza di 9,36 metri.