
È il 1949, anno dei grandi scioperi agrari nella valle padana. Le radici della protesta contadina, nonché dello scontro col padronato, sono profonde, antiche, e inevitabile e furente è l’impatto. L’Italia è divisa in due e, particolarmente, nella regione rossa per eccellenza, l’Emilia-Romagna, dove più accanite e organizzate sono state le lotte contadine fin dall’inizio del secolo e dove la guerra partigiana ha duramente segnato, e non soltanto ideologicamente, la società. Uno degli episodi più cruenti di quell’anno si svolge a Saletta, un paesino poco distante dalla città di Ferrara, durante uno scontro tra un possidente che aveva ingaggiato numerosi crumiri e i suoi dipendenti. Un tragico pezzo di storia che nessuno ha mai voluto scrivere (Ferrara, Festina Lente Edizioni).
Il romanzo, che prende le mosse da un fatto di cronaca realmente accaduto, narra e indaga sul drammatico svilupparsi delle azioni umane nell’intreccio tra dimensione individuale e dimensione collettiva. In un contesto dove la mancanza di dialogo tra mondi nettamente distinti è la premessa per una violenza dapprima verbale ma poi anche materiale, i vari personaggi del romanzo si muovono tra pubblico e privato in un saliscendi di situazioni dove individualismo e coscienza collettiva di volta prendono il sopravvento in un pericoloso gioco delle parti che arriverà anche a stravolgere la naturale indole delle persone, fino agli esiti più imprevisti (recensione di Librerie.it).
L’Autore: Gian Pietro Testa, giornalista e scrittore ferrarese, vincitore di numerosi premi giornalistici e di poesia, ha lavorato in numerosi quotidiani nazionali, tra cui “Il Giorno”, “L’Unità”, “Paese Sera”, per i quali è stato inviato speciale ed editorialista. Ha diretto l’emittente televisiva regionale Ntv, il quotidiano napoletano “Senzaprezzo”. Dopo aver fondato la Scuola di giornalismo di Bologna, di cui è stato presidente, ha insegnato giornalismo al Carid dell’Università di Ferrara. Giovanissimo ha pubblicato due sillogi poetiche e un libro di racconti, nel 1976, per Einaudi, il libro-inchiesta La strage di Peteano, con cui ha anticipato di alcuni anni la verità giudiziaria. Del 1980 è invece la raccolta poetica Antologia per una strage, dedicata alle vittime dell’attentato terroristico alla stazione di Bologna. Tra le altre opere si ricordano: I canti di Focomorto, L’ultima notte di Savonarola, Il muschio del nord, Una notte che la luna era morta, Don Rodrigo: il rapiment odi Lucia, La poesia del tempo, Lettera semiseria di un comunista al Signor Dio Ill.mo, Io sono il milite ignoto.