
Francesco Bregola è un ragazzo di 24 anni che, stanco di osservare passivamente l’inquinamento e il degrado ambientale del territorio ferrarese, ha deciso di costituire un gruppo di volontari per organizzare giornate di raccolta e smaltimento dei rifiuti abbandonati.
Bregola ricorda ancora la sua prima giornata di pulizia, avvenuta in solitaria, l’estate di sei anni fa: “Era un caldo pomeriggio di agosto, mentre mi recavo nella bellissima spiaggia del Po di Santa Maria Maddalena, ho notato lungo tutta la riva centinaia di luminarie, abbandonate dopo la realizzazione di un evento pubblico. Mi è parso uno spettacolo indecoroso, così non ci ho pensato due volte e guanti e sacco alla mano, mi sono messo a raccogliere tutto. Nel giro di quattro giorni, da solo, sono riuscito a ripulire l’intera porzione di spiaggia”.
Da quell’occasione, a giorni alterni, il ragazzo si recava a raccogliere rifiuti dalle spiagge e dalle golene del Grande Fiume. Proseguendo poi le azioni di pulizia fino ai canali della zona, come il Burana o il Boicelli.
“Col passare del tempo – precisa Bregola – ho compreso che le aree compromesse erano troppo vaste e che non ce l’avrei mai fatta da solo. Così ho coinvolto l’amico Federico Bandiera e poi, nel 2018, abbiamo deciso di dare vita a Difesa Ambientale Estense, in questo modo saremo riusciti ad alzare il tiro e fare molto di più per il territorio”.
A distanza di circa due anni, oggi il gruppo conta oltre 30 volontari attivi, che si dedicano con cadenza settimanale alle azioni di pulizia, e più di 700 iscritti alla pagina facebook (Link – https://www.facebook.com/difesaambientaleestense/ ).
I giovani spiegano come “tra i rifiuti rinvenuti maggiormente vi siano, in primis, quelli di origine plastica di ogni tipo e dimensione, di origine domestica o industriale, oltre ad altri oggetti ingombranti come mobili, scarti dell’edilizia, tanto vetro ed una miriade di lattine di alluminio”.
Osservando i volontari di Difesa Ambientale si nota subito la loro eterogeneità, il gruppo conta infatti persone di ogni età ed estrazione sociale. “Il segreto – sostiene il fondatore – sta nel grande rispetto che nutriamo per l’ambiente e la volontà condivisa di cercare di cambiare le cose. C’è chi può dare l’ 1%, o chi può dare il 100%, siamo tutti uniti per la stessa causa ed è proprio questo il nostro cavallo di battaglia”.
Col tempo il gruppo, oltre ai suoi componenti, ha allargato anche le collaborazioni e le attività: “Abbiamo sviluppato un ottimo rapporto con la Polizia Provinciale di Ferrara, ringrazio a tal proposito il Comandante Claudio Castagnoli, che ha mostrando un grande interesse verso il nostro lavoro, supportandoci in ogni evento o iniziativa. – e prosegue – altro importante aiuto ci è stato dato dal Comune, grazie all’Assessore all’Ambiente Alessandro Balboni, si è creato un contatto diretto con Hera per garantire, dopo ogni pulizia, lo smaltimento dei rifiuti da noi raccolti. Al Sindaco Alan Fabbri abbiamo anche consegnato un vademecum realizzato da noi con idee, progetti e suggerimenti per migliorare l’ambiente cittadino”.
Oggi Difesa Ambientale Estense si dedica alle zone che più frequentemente vengono invase dai rifiuti, tra cui spiccano in primis le golene e le lanche del Po che, dopo ogni piena, puntualmente, vengono sommerse dai rifiuti portati da monte.
Mediamente i volontari raccolgono una decina di sacchi di rifiuti per ogni giornata di pulizia, ma nelle zone fluviali in cui si ammassano periodicamente a causa delle piene, hanno realizzato recuperi record nell’ordine delle tonnellate di rifiuti. Oltre a queste proficue attività, il gruppo ha realizzato anche due lezioni di educazione ambientale alla scuola media di Barco, per sensibilizzare gli adulti di domani a vivere il territorio con rispetto.
“Si potrebbe fare ancora di più – afferma oggi Bregola – occorrerebbe da gruppo divenire associazione e, appena terminerà questo brutto e triste periodo di isolamento, saremo pronti a compiere il grande passo”, solo in questo modo, infatti, sarebbe possibile assumere una struttura più stabile, essere un soggetto riconosciuto dalle pubbliche amministrazioni e poter così attingere a convenzioni e progetti di alto rilievo, al pari delle altre associazioni di tutela ambientale.
“Voglio aspettarmi un futuro roseo, anche se al momento i segnali di miglioramento sono molto timidi. Qualche sanzione in più verso chi inquina l’abbiamo notata e in certe zone abbiamo appurato un effettivo calo dei fenomeni di abbandono di rifiuti ed altre attività inquinanti”. Testimonia il fondatore di Difesa Ambientale: “Ma la strada da percorrere è ancora lunga e tortuosa. L’ importante è comunque non arrendersi mai. Uniti si può”.