
Comacchio. “Non crederemo mai a questa verità”. La ‘verità’ in questione è la spiegazione che Arpae e gli enti istituzionali preposti hanno dato nei giorni scorsi al fenomeno della massiccia moria di pesci sul litorale comacchiese. A non credere alla versione secondo la quale le cause sarebbero da ricondurre a semplice carenza di ossigeno nelle acque è l’Unione Pescatori Estensi.
“Mai credere – ribadiscono i pescatori – alla versione di quei controllori che si precipitano a dare rassicurazioni prima ancora di verificare i risultati delle analisi sulle acque e sulla fauna ittica. Sono forse state effettuate? Nel caso attendiamo i risultati, prima di credere a valutazioni empiriche e deduttive”.
“Da ambientalisti e pescatori conoscitori delle acque ferraresi non possiamo che essere scettici sulla rassicurante versione fornita frettolosamente da Arpae” conferma Marco Falciano, coordinatore Ggiv Fipsas e Upe. “L’ente di controllo nelle dichiarazioni pubbliche esclude fattori inquinanti, e riconduce tutto a una normale anossia”.
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