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Il Bacino del Po nella morsa di PM10, PM2,5, ossidi di azoto e ozono

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Sono 51 le città, tra le 95 monitorate da Legambiente nell’ambito della classifica “PM10 ti tengo d’occhio”, che hanno superato il bonus di 35 giorni di superamento del valore medio giornaliero di 50 microgrammi/metro cubo stabilito dalla legge nell’anno appena concluso.
In generale è l’area della Pianura Padana a confermarsi come la zona più critica con 18 città tra le prime 20 posizioni. E in particolare è l’intero Bacino del Po (da Torino al terzo posto e Venezia al ventesimo) a soffrire di più.

Per il pericoloso PM2.5 (frazione delle polveri, con diametro inferiore ai 2,5 micron), nonostante il monitoraggio sia obbligatorio già dal 2011 e sia fissato il valore obiettivo di 25 microgrammi/metro cubo come media annuale, ancora oggi sono disponibili i dati di poche città. Tra quelle monitorate da Legambiente i valori del PM2.5 sono fuori norma nel 50% delle città. Al primo posto ancora una volta le aree urbane dell’area padana: Torino, Padova e Milano con un valore medio annuo compreso tra 35 e 33 microgrammi/metro cubo.

Tra gli altri inquinanti che continuano a minacciare la qualità dell’aria troviamo poi gli ossidi di azoto, che in 24 delle 83 città monitorate hanno superato la concentrazione media annua di 40 microgrammi/metro cubo stabilita dalla legge. Firenze, Torino, Milano e Roma sono ai primi posti della classifica.

Infine, a caratterizzare particolarmente i mesi estivi, troviamo l’ozono che risulta elevato in 44 delle 78 città monitorate da Legambiente nel rapporto Ecosistema Urbano. Anche in questo caso ai primi posti le città del nord Italia: Mantova (130 giorni di superamento della soglia stabilita dalla legge), Lecco (94), Bergamo (90), Reggio Emilia (89) e Parma (85).

“Quello che serve, ancor prima dei singoli provvedimenti – ha dichiarato la direttrice generale di Legambiente Rossella Muroni – è una capacità politica di pensare e di immaginare un modo nuovo di usare il territorio, un altro tipo di mobilità a basso tasso di motorizzazione e con alti livelli di efficienza e soddisfazione, spazi pubblici più sicuri, più silenziosi, più salutari, più efficienti, dove si creino le condizioni per favorire le relazioni sociali, il senso del quartiere, della comunità.

La classifica di Legambiente dei Capoluoghi di Provincia che hanno superato la soglia limite di polveri sottili in un anno; Il Dlgs 155/2010 prevede un numero massimo di 35 giorni/anno con concentrazioni superiori a 50 µg/m3.

 

Posizione

Capoluogo di Provincia

 (centralina peggiore)

Giorni di

superamento

2012

 

 

 

1

Alessandria (D’Annunzio)

123

2

Frosinone (Frosinone scalo)

120

3

Cremona (Via Fatebenefratelli)

118

3

Torino (Consolata)

118

4

Parma (Via Montebello)

115

5

Vicenza (VI Quartiere Italia)

114

6

Brescia (Villaggio Sereno)

106

6

Milano (Pascal Città studi)

106

7

Verona (Borgo Milano)

103

8

Bergamo (via Garibaldi)

99

9

Asti (Baussano)

97

10

Monza (via Machiavelli)

96

11

Reggio Emilia (V.le Timavo)

93

12

Mantova (S. Agnese)

90

13

Padova (Mandria)

91

13

Benevento (Via Floria)

91

13

Rovigo (Centro)

91

14

Rimini (Flaminia)

88

14

Treviso (via Lancieri)

88

15

Napoli (Ente Ferrovie)

85

15

Modena (Giardini)

85

16

Novara (Roma)

84

17

Pavia (P.zza Minerva)

83

18

Vercelli ( Gastaldi)

79

19

Ferrara (C.so Isonzo)

77

20

Venezia (Parco Bissuola)

76

A cui dobbiamo aggiungere Piacenza che si classifica al 22° posto di questa desolante classifica.

 

A proposito di mobilità ad alto tasso di efficienza e ad altrettanto basso impatto ambientale vogliamo ricordare che, specie nel Bacino del Po, è possibile ed auspicabile riprogettare tutto il sistema di navigazione interna. Per meglio chiarire il concetto riportiamo questa tabella del Consorzio Navigare Sul Po.