
Il regime, con la nascita dei “Balilla Marinaretti” impose l’arte del navigare a giovani residenti anche in città lungo i fiumi. E così da Torino a Venezia, si videro giovanissimi vestiti “alla marinara”, applicarsi per divenire futuri marinai nella Regia Marina.
Il 3 aprile del 1926 una legge sanciva la nascita dell’Opera Nazionale Balilla (O.N.B.) finalizzata all’educazione morale e fisica della gioventù dagli 6 ai 18 anni. Dopo un periodo sperimentale l’O.N.B. venne suddivisa per età e per sesso. Inizialmente i bambini sia maschi che femmine dai 6 agli 8 anni erano semplicemente “figli e figlie della lupa”, negli anni successivi vennero invece organizzati in gruppi diversi anche nella durata.
Dagli 8 anni in su potevano essere anche “Balilla Marinaretti”, un’associazione giovanile del regime parallela alla ben più nota “Opera Nazionale Balilla”, creata come una sorta di istituzione pre-marinara e riconoscibile infatti dalla ben famosa divisa blu della Regia Marina. Precisamente, dagli 8 ai 12 anni segnalatori e nocchieri, dai 12 ai 14 moschettieri e dai 14 ai 18 cannonieri e mitraglieri. Oltre alla preparazione militare generica, la preparazione marinara era curata in vari modi, e particolare importanza avevano i “reparti marinai”, ai quali s’impartiva un’adeguata istruzione tecnica.
Furono costituite le “centurie dei marinari” in tutte le città dov’era possibile la pratica delle discipline nautiche, (città di mare e di fiume), si provvide ad istituire biblioteche e scuole di cultura marinara e di artigianato per i mestieri attinenti alle industrie del mare, dando impulso alla pratica marinara in tutte le sue forme, con speciale riguardo agli esercizi fisici e tecnici, come il nuoto, il canottaggio, l’uso della vela, i riferimenti di navigazione e la conoscenza scientifica degli strumenti nautici. Fornendoli di una educazione elementare e professionale sufficiente per farne dei marinai della Regia Marina, della Marina Mercantile, o tecnici nei cantieri navali.

Pochi sanno che a Torino sorgeva negli anni 30′, sulla sponda destra del Po una costruzione del tutto unica nel suo genere: una vera e propria “nave” di cemento con tanto di prua, poppa e albero maestro. Era la sede dei “Balilla Marinaretti”, demolita nel 1961. Mentre a Roma si ritrovavano il sabato alla “Caio Duilio” sul lungotevere, dove esisteva un veliero a tre alberi e bompresso fissato sul cemento, sul quale ci si esercitava con tanto di fiocchi, gabbie, velacci e controvelacci. Nel 1961, per volere dell’ ammiraglio Candido Bigliardi all’epoca Segretario alla Difesa, si costituì su quel luogo l’attuale Circolo Ufficiali della Marina Militare.