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Gli storioni del Ticino tornano in adriatico

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Storione pescato vicino a Berra negli anni Cinquanta - Archivio Il Giornale del Po

Oggi (ieri per chi legge) se ne è avuta conferma: gli storioni liberati nel Fiume Ticino con i progetti LIFE stanno tornando a popolare il Mare Adriatico dopo decenni di assenza. Parliamo di esemplari di storione cobice e storione ladano che il Parco del Ticino, dopo avere accresciuto nei propri ambienti di allevamento, ha liberato nel fiume.

L’obiettivo dell’operazione era rinforzare la popolazione di questi pesci autoctoni favorendo la ricolonizzazione del reticolo del Po reso nuovamente percorribile nel 2017 grazie al LIFE-NATURA Con.Flu.Po, di cui è capofila Regione Lombardia – DG Agricoltura.

Un progetto che ha permesso di realizzare la scala di risalita per pesci più grande d’Europa a Isola Serafini, ricollegando all’altezza della diga il tratto a monte con quello a valle del Grande Fiume, come già succedeva fino agli anni ’50 del secolo scorso.

Le immissioni di pesci allevati in cattività si sono ripetute negli ultimi anni e, tra le migliaia di animali liberati, cento esemplari adulti e dotati di trasmettitore ad ultrasuoni sono rilevati sia dai ricevitori portatili che da boe fisse posizionate lungo il Po fino al Delta.

I loro segnali sono stati captati nei pressi di Papozze in provincia di Rovigo, e nella stessa area sono rilevati da due anni i segnali di altri 13 storioni appartenenti ad un nucleo rilasciato nel rovigotto.

Alle rilevazioni delle boe fisse si aggiungono i filmati registrati dal sistema di videosorveglianza installato nel 2017 nella scala di risalita di Isola Serafini: a marzo e ad aprile 2019 è stata infatti documentato il passaggio verso valle di storioni ladano. Le ultime registrazioni risalgono allo scorso agosto e anche in questo caso si tratta di esemplari rilasciati nel Ticino a Vigevano e Cassolnovo (Pv) e a Motta Visconti (Mi).

Dopo queste notizie, il progetto LIFE Ticino BIOSOURCE si appresta ad affrontare il quarto anno di lavoro con ottome prospettive e la consapevolezza che il ritorno del beluga non è più solo un sogno, ma una realtà ormai ipotizzabile nei fatti.