
Una conferenza tutta dedicata ai mulini galleggianti del Po è quella che Roberto Roda del Centro Etnografico Ferrarese terrà oggi alle16.30 nella biblioteca comunale Ariostea.
“Il Mulino del Po” di Riccardo Bacchelli, uno dei capolavori della letteratura italiana del Novecento, ha contribuito a mantenere viva la memoria degli opifici galleggianti, rimasti per secoli a punteggiare il medio e basso corso del fiume. Erano più di 250 all’inizio del XX secolo, scomparvero tutti fra le due guerre mondiali. Dalle pagine bacchelliane, lette magari frettolosamente sui banchi di scuola, molti nati dopo la seconda guerra mondiale, quando già i mulini galleggianti erano scomparsi, hanno tratto convinzioni non sempre esatte. Per esempio c’è chi crede che questo tipo di opificio fosse una peculiarità del Po. Altri pensano che sia esistito un mulino chiamato “Dio ti salvi”. Nella realtà storica i mulini galleggianti erano presenti su molti corsi d’acqua sia in Italia e sia all’estero. E “Dio ti salvi” era solo una scritta benaugurale.
(La Nuova Ferrara)