La figlia dello scrittore del Mondo Piccolo avrebbe compiuto 72 anni a novembre e si occupava insieme al fratello Alberto dell’archivio di Roncole e del Centro Studi dedicato al padre. Era una presenza costante e, assieme, una testimonianza coerente di quanto il padre avesse fatto per i lettori raccontando le storie di quell’angolo di mondo che vive sulle sponde del Grande Fiume. Era piccolissima quando aspettava che il suo papà riuscisse a tornare dal lager nazisti (sono riuscito a tornare dalla Germania grazie a quella piccola “gabbietta di strilli” che era Carlotta, diceva Giovanni) ed era adolescente quando lo scrittore, primo e unico giornalista della Repubblica Italiana a scontare interamente una pena detentiva in carcere per il reato di diffamazione a mezzo stampa, fu rinchiuso nel carcere di San Francesco del Prato a Parma.
Ne ha viste di tutti i colori Carlotta la Pasionaria, eppure ha trovato il modo di essere nella vita sposa, madre e nonna ammirevole, come dice oggi suo fratello Alberto.
Oggi non c’è più lei ad accogliere i visitatori al Centro studi di Roncole. Lei è andata via. Non sappiamo dove sia andata, ma tutta la sua passione si sente ancora.
