
Rovigo – Il cuneo salino torna a far paura. Colpa di un inverno più caldo di quasi mezzo grado e con il 24% di pioggia in meno. Ad aggravare la situazione è un marzo “bollente” e drammaticamente asciutto dopo febbraio che in Italia si è classificato al sesto posto tra gli anni più caldi dal 1800 con la colonnina di mercurio che è risultata di 2,11 gradi superiore alla media del periodo di riferimento.
“Siamo di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestando con pesanti conseguenze sull’agricoltura – commenta il presidente della Coldiretti di Rovigo Mauro Giuriolo – perché si moltiplicano gli sfasamenti stagionali e gli eventi estremi con precipitazioni brevi ma intense ed il repentino passaggio dal maltempo al sereno”.
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