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Dragare o non dragare

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Molti lettori ci chiedono perché il Grande Fiume non viene più dragato. Una risposta potrebbe dare il Consorzio di Bonifica Medio Valdarno, anche se l’Arno non è esattamente come il fiume Po:

“Una questione piuttosto complessa rispetto alla quale arrivano al Consorzio tante domande e critiche rispetto ad un modus operandi apparentemente contrario al senso comune, ma ormai ampiamente condiviso dagli esperti del mondo scientifico e tecnico-operativo.

Una credenza molto diffusa è quella per cui le esondazioni dei corsi d’acqua avvengono perché non si dragano più i fiumi e il fondo degli alvei si sta via via innalzando “rubando” così spazio all’acqua; a conferma di questa convinzione ci sarebbero i letti dei fiumi sempre più “alti”, depositi di detriti fluviali sempre più grandi fino a formare veri e propri isolotti; interventi che invece di asportare il materiale lo ributtano in acqua o lo risistemano nel medesimo.

Sono invece varie, motivate e dimostrabili le ragioni per cui oggi non si dragano più i fiumi o meglio l’asportazione di materiale litoideo dai corsi d’acqua è regolata in maniera assai restrittiva e sostanzialmente vietata per interventi di difesa del suolo che non riguardino canali e condotte artificiali di pianura, dove invece sono necessari periodici interventi di spurgo e sfangamento per assicurare le giuste pendenze e garantirne il regolare funzionamento di scolo delle acque.

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