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Dissesto idrogeologico in Piemonte – Fuori dal Fango

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Il Giornale della Protezione Civile informa che si sono svolti mercoledì 22 a Torino gli “Stati Generali sul dissesto idrogeologico in Piemonte – Fuori dal Fango”: lo scopo era quello di definire un nuovo approccio al tema del rischio idrogeologico e idraulico del territorio, propedeutico alla stesura di un vero e proprio piano strategico con linee guida per la realizzazione delle opere e delle azioni di prevenzione.Le azioni della Regione e degli enti locali in questo ambito saranno condivise con Comuni, Città metropolitana, Province, Autorità di bacino del Po e, a livello statale, con il Ministero dell’Ambiente, con l’ISPRA e con la medesima Struttura di Missione.Presenti al convegno, oltre ai rappresentanti delle istituzioni locali, il Coordinatore della Struttura di Missione #Italiasicura Erasmo D’Angelis con il direttore Mauro Grassi.
Il filo conduttore di tutti gli interventi è stato quello della prevenzione, l’unico modo realmente efficace per evitare di spendere in ricostruzione e gestione dell’emergenza cifre assai più elevate di quanto non si sarebbe speso per prevenire le catastrofi, ma soprattutto per evitare vittime e danni all’economia.

La Struttura di Missione presso Palazzo Chigi ha raccolto, insieme al ministero dell’Ambiente, le proposte regionali per due piani: il Piano nazionale per la difesa del suolo 2014-2020 (risorse tra i 7 ed i 9 miliardi di euro) e il Piano stralcio destinato alle aree metropolitane.
Dal ’77 ad oggi in Piemonte sono stati investiti 2,2 miliardi di Euro
in opere ed interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. A partire dal ’94, in particolare, tali interventi hanno consentito, sia pure in presenza di eventi particolarmente importanti, di ridurre significativamente le conseguenze soprattutto in termini di vite umane.

Nel programma RENDIS WEB, (Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo – ReNDiS – a cura dell’ISPRA) che raccoglie tutte le richieste di intervento e il monitoraggio dell’andamento dei lavori a livello nazionale, ad oggi sono inserite richieste complessive per oltre 1,24 miliardi di euro relativi a 520 interventi e che rappresentano il fabbisogno complessivo della Regione.

“La Regione Piemonte – ha dichiarato l’assessore regionale alla difesa del suolo Francesco Balocco – ha fatto un grande lavoro di pianificazione e programmazione negli anni passati. Si tratta ora di concretizzare questo lavoro attraverso la produzione di progetti esecutivi che soddisfino il requisito di cantierabilità richiesto per ottenere i finanziamenti, dando priorità agli interventi nell’Area Metropolitana e degli ambiti urbani più a rischio. Sul piano delle risorse si tratta di sbloccare i fondi dormienti e chiedere al governo di escludere dal patto di stabilità le opere necessarie a porre in sicurezza il territorio. E’ necessario inoltre un nuovo approccio che preveda di favorire i processi di laminazione delle piene, a scapito dell’innalzamento delle golene, in uno slogan: meno argini e più laminazioni”.

“Oltre al lavoro importantissimo messo in campo dalla Protezione Civile piemontese – ha ricordato l’assessore all’ambiente Alberto Valmaggia – che dalla scorsa estate ha avviato le esercitazioni per il prelievo di materiale legnoso su diverse aste fluviali del territorio diminuendo di molto il rischio di esondazione, è bene ricordare che anche gli strumenti urbanistici diventano essenziali nella mitigazione del rischio idrogeologico. A tale riguardo, la Regione Piemonte prevede di approvare, entro il 2015, il Piano Paesaggistico regionale,  strumento di pianificazione che insieme al Piano di Gestione del Rischio Alluvioni e al Piano di Gestione del Distretto Idrografico del Fiume Po, diventerà fondamentale e strategico per una corretta gestione del rischio oltre che per la tutela del suolo”.

“In Piemonte- ha concluso Valmaggia- esistono fondi fermi che potrebbero essere utilizzati proprio per opere di prevenzione. Queste risorse devono essere spese velocemente e bene affinché si traducano in consistenti risparmi per il futuro”.