
I fiumi, si sa, sono una delle più usate similitudini con lo scorrer degli anni e il procedere della vita, uguale ma diverso in ogni punto e ad ogni momento. L’acqua stessa aggiunge e cancella a volte intere anse. Spesso, forse troppo spesso? E’ la mano umana a intervenire per modificare il corso d’acqua, in alcuni casi per sfruttare meglio la forza dell’acqua in altri per contenere l’acqua e la sua furia.
L’intervento umano per diminuire possibili problemi in casi di piena è ciò che sta avvenendo a Casale Monferrato. Qui di fronte alla Società Canottieri si è formata negli anni “l’isola che non ci dovrebbe essere”, isola che per anni il Comitato alluvionati C.AL.CA ha chiesto venisse rimossa. Finalmente il 16 dicembre 2019 sono stati affidati i lavori all’impresa Allara unica partecipante alla gara e qualche giorno fa sono iniziati i lavori di rimozione: prima una via di collegamento con l’isolotto, poi si procederà con lo sbancamento vero e proprio che comunque non sarà totale.
A completare il lavoro ci penserà l’acqua stessa visto che l’entrata in funzione della nuova centrale idroelettrica, a valle rispetto l’isolotto da rimuovere, comporterà un aumento del livello idrico. La nuova centrale dovrebbe entrare in funzione fra poco, sembra già da febbraio/marzo. Di proprietà della Idro Baveno si trova in prossimità della zona Nuova Casale e dell’argine di Cascina Consolata.
Il tratto di argine di Cascina Consolata è un’altra criticità che il Calca da anni chiede di considerare in merito alla sicurezza del territorio. Studi effettuati dal Politecnico di Torino dopo l’alluvione del 2000 individuarono in quel tratto di argine un elemento di strozzatura in grado di mettere in pericolo il quartiere Nuova Casale in caso di piena. Arretramento che comporterebbe una riduzione del livello dell’acqua di circa 30 centimetri. Sufficienti a scongiurare pericoli in futuro.
Purtroppo questa richiesta porta la data del 2010. Ad ogni modo lo scorso 22 gennaio sono state aperte le buste con le offerte economiche. Anche questo lavoro è stato affidato all’impresa Allara che potrà presto iniziare i lavori. Soddisfazione è stata espressa dal sindaco Federico Riboldi perché quest’opera “permetterà di rendere ancora più sicura la città e tutto il territorio, (…) si andrà a eliminare una strozzatura che negli anni ha creato non poche apprensioni”.
Insomma un tratto di Po intensamente considerato tra smaltimento isolotto, arretramento dell’argine e costruzione della centrale: quest’ultima non dovrebbe creare problemi nonostante l’aumento del livello dell’acqua. Non solo la strozzatura verrà eliminata ma la diga che ne permetterà il funzionamento è mobile. Si tratta di “una struttura tubolare gonfiabile ad acqua il cui funzionamento si basa sul principio dei vasi comunicanti: quando il livello idrico a monte della traversa raggiunge il valore massimo, il tubolare gonfiabile si svuota sotto il peso dell’acqua che lo sormonta. Lo sbarramento ha uno sviluppo longitudinale di 200 metri: l’opera di derivazione più grande al mondo costruita con questa tecnologia.
Anche il Calca esprime soddisfazione sia attraverso il portavoce Massimo De Bernardi, sentito telefonicamente e che ha gentilmente fornito l’immagine di apertura, sia attraverso Graziella Zaccone Languzzi della segreteria Calca che ne scrive in un articolo sul Corriere di Alessandria. Soddisfazione e amarezza insieme visto che tanti anni e tante richieste son dovute passare prima di veder iniziare i lavori.