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Cronaca da Bomporto, bagnato dal Panaro ma invaso dalle acque del Secchia

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dal nostro corrispondente Gian Luigi Casalgrandi

Ho incontrato questa mattina, mercoledì 23 gennaio, Brunetto Righi, responsabile emergenza e formazione della protezione civile di Bomporto, col quale abbiamo fatto un giro per il paese il cui centro storico è ancora invaso dall’acqua.

Come sta andando?

L’acqua si sta ritirando, mentre rimane ancora in parte della campagna e nel centro storico del paese; per questo stiamo utilizzando le idrovore per liberare le abitazioni e i negozi dall’acqua.

Quanto ci vorrà?

La massa d’acqua è enorme, per questo proprio oggi, in accordo con i diversi Enti preposti, abbiamo deciso di tagliare l’argine destro del Naviglio, per fare defluire le acque più velocemente.

Abbiamo visto tante persone impegnate in un clima sereno, nonostante la drammaticità della situazione, che operano in concerto tra di loro.

Il volontariato di Protezione Civile in Emilia-Romagna è considerato da sempre una risorsa preziosa in continua espansione ed evoluzione: da attività occasionale e lasciata alla libera volontà di singoli è divenuta organizzata, periodica e qualificata riuscendo, oggi, a garantire una risposta sempre più specializzata in caso di necessità.

Un paese bagnato dal Panaro invaso dalle acque del Secchia. Possibile?

Come si è visto, è possibile, eccome. La nostra provincia è bagnata da due fiumi e attraversata da centinaia di corsi d’acqua. Le intense piogge delle scorse settimane nell’Appennino; a volte, la scarsa manutenzione dei corsi d’acqua minori, le caratteristiche degli alvei sopraelevati rispetto al piano di campagna, le tane provocate dagli animali, possono, in centinaia di chilometri d’argini, “rompere” com’è capitato in questo caso.

La Protezione Civile, un grande esercito in aiuto alle persone bisognose.

Sì. Un grande esercito che lavora gratuitamente per aiutare chi ha bisogno nell’immediato e anche dopo. C’è gente che già aveva perso tutto col terremoto; nel momento in cui stava risorgendo, si è trovata un metro e mezzo di acqua in casa o nel capannone dove lavorava: una vera tragedia.

Un dramma non solo economico ma, anche psicologico.

E’ così. Abbiamo già diverse persone assistite dagli psicologi per superare il trauma.

E voi, siete preparati anche mentalmente a far fronte alle diverse situazioni?

Preparati per operare lo dobbiamo essere, per legge, obbligatoriamente. Poi, ognuno di noi, ha una soglia di resistenza: a volte, c’è chi deve ricorrere alle cure mediche o, quantomeno, prendersi uno stacco per riposare.

 

le idrovore in azione a Bomporto

Intanto, dai dati Coldiretti Emilia Romagna è salita a 10mila ettari la superficie agricola allagata dalla rotta del Secchia, oltre 600 le aziende agricole coinvolte, con danni ai terreni, alle attrezzature e ai centri aziendali. L’Associazione informa inoltre che la superficie agricola dei comuni colpiti (Bastiglia, Bomporto, Camposanto, Finale Emilia, Medolla, San Felice sul Panaro, San Prospero e parte di Modena) è di oltre 24 mila ettari. Un dato preoccupante che mette in luce l’ampiezza dell’alluvione e i danni economici arrecati che, come abbiamo già riportato ha messo in ginocchio l’economia della martoriata provincia modenese, una tra le più produttive a livello nazionale.