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Controcorrente. Lo stato dell’acqua in Italia (2019) in un docufilm

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6000 km in 30 giorni, tanto è durato il viaggio di Claudia Carotenuto e Daniele Giustozzi, i due giovani autori di Controcorrente. Lo stato dell’acqua in Italia, film documentario uscito a maggio del 2019, trasmesso da Rai 2 il 15 giugno e ancora visibile – pur in formato ridotto di 54 minuti al posto dei 90 della versione completa – su Rai Play. Semplice ma non scontata e neppure banale la domanda guida di questo viaggio che lungo il suo itinerario ha congiunto alcune tra le questioni più significative o preoccupanti.

Dunque, qual è lo stato dell’acqua in Italia? Risposta: “in grande difficoltà”.

Intanto una questione valida ovunque, ovvero il cambiamento climatico. L’aumento delle temperature scioglierà i ghiacciai e la prima tappa di questo viaggio ci mette di fronte un problema di vitale importanza: alla fine del secolo attuale, in Piemonte, ma non solo, i ghiacciai non esisteranno più, o quasi. Venendo meno la scorta d’acqua congelata, abitanti e agricoltura della popolosa Pianura Padana saranno completamente dipendenti dalle piogge. Queste ultime, tra l’altro, già adesso iniziano a mostrare una modalità di precipitazione diverso rispetto al passato. Non piove meno ma piove meno spesso e con più violenza.

Da sole queste notizie delineano una situazione preoccupante a cui se ne aggiunge un’altra valida, con modalità diverse da nord a sud: l’inquinamento, sia quello chimico, sia quello più specifico legato all’invasione della plastica nelle acque, che siano mari, laghi e fiumi.

Se a detta di Marco Tibiletti di Goletta Verde – incontrato da Claudia e Daniele dopo aver costeggiato il corso del Po – l’inquinamento chimico ha avuto un qualche miglioramento, la plastica rappresenta una nuova importante emergenza: in mare oggi troviamo un kilo di plastica ogni tre kili di pesce ma se non si invertirà la rotta attuale a metà del secolo attuale questa proporzione cambierà in peggio e nel mare avremo tanta plastica quanto pesce.

Ma torniamo all’inquinamenti chimico: miglioramenti e azioni positive si sono visto come pure purtroppo clamorose eccezioni e lo dimostra il caso dell’inquinamento da Pfas in Veneto dove da anni è ormai attivo il movimento MammeNoPfas.

Lasciato il corso del Po, il viaggio prosegue lungo la costa verso il sud, incontrando tante situazioni, tante problematiche e le anche molte persone che, nonostante tutto, provano a lavorare affinché questa situazione migliori. Dal sud il rientro avviene attraversando Sicilia e Sardegna, poi il rientro sulla terraferma a Genova e si chiude il cerchio nuovamente a Torino. Insomma, un lavoro che val la pena conoscere.

E se vale la pena conoscerlo – perché conoscere questi fatti e problematiche è doveroso – merita segnare anche l’attenzione avuta nel produrre il docufilm. Controcorrente è infatti il primo documentario a impatto zero. Cosa significa? Significa che le emissioni di anidride carbonica prodotte dalle azioni necessarie a girare e produrre il film, quantità che ammonta a 2613 kg di CO2 – il calcolo è stato effettuato da due studenti di Economia dell’Ambiente, della Cultura e del Territorio dell’Università degli Studi di Torino – sono state compensate con circa 200 alberi. Il bosco che ne è nato si trova nel comune di Fontanetto Po “… un territorio con una storia così bella, antica e legata all’acqua, dietro il bosco si trova l’antica riseria San Giovanni con un bellissimo Museo didattico e il Mulino del ‘400 ancora visitabile” come Daniele ci spiega la scelta del sito ottenuto grazie alla collaborazione dell’allora Parco del Po Vercellese-Alessandrino e di Regione Piemonte. Bosco nato il 23 marzo 2019 grazie al contributo di un buon numero di volontari.