
Cento anni sono tanti e, come dice l’assessore ai Lavori Pubblici della Provincia Maurizio Visponetti: “Oggi il ponte è sicuro e aperto al traffico leggero, però ha bisogno di un restauro perché in prospettiva, non appena sarà realizzato il nuovo ponte circa 150 metri a monte, chiuderà alle auto, diventerà pedonale”.
La Soprintendenza ha posto dei vincoli e il monumento deve essere conservato, ma ha una salute delicata e può reggere solo il traffico leggero. I fondi, per completare l’intervento alla Becca, ci sono: due milioni e 400mila euro, messi a disposizione dalla Regione Lombardia, però manca il progetto.
“Abbiamo già pronto il bando, che sarà pubblicato a giorni, per assegnare l’incarico a un progettista – assicura l’assessore Visponetti – allestiremo poi la gara e contiamo di partire con i lavori in primavera”.
Il nuovo ponte sorgerà a 150 metri da quello attuale, alla confluenza tra Po e Ticino e il costo dell’opera pare si aggiri intorno ai 54 milioni di euro. Il piano è già stato sottoposto al vaglio di due conferenze di servizio. Trovato il progetto, deve ancora essere scelta la tipologia di struttura da costruire.
Le opzioni sono quattro.. La prima prevede un ponte a cassoni, con campate di 160m (il doppio rispetto a quelle presenti sulla Becca). La seconda riguarda sempre un ponte a cassoni, ma dotato di travi di rinforzo. La terza un viadotto ad arco senza travi rinforzanti. La quarta ipotesi è la più costosa e suggestiva: un ponte a strallo, senza pilastri in acqua, con solo due grossi piloni in ingresso e in uscita dal ponte. Il viadotto dovrebbe raggiungere il chilometro di lunghezza, per 12 metri di larghezza.