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Bacino del Po o bacino potenziale di gas estraibile? Stiamoci attenti perchè il Parlamento Europeo dice che si può fare

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la mappa del fracking in europa

 

di Maria Ferdinanda Piva

 

La tentennante Unione Europea sembra essere sul punto di definire la sua posizione sul fracking, la devastante fratturazione idraulica del sottosuolo per estrarre gas non convenzionale. Questa nascente presa di posizione si può condensare in un “sì purchè”. Ovvero, il fracking con ogni probabilità non sarà vietato dall’Ue

Intanto la rivista americana “Drilling contractor” ha pubblicato la cartina che vedete qui sopra. Evidenzia sia le aree in cui viene già effettuato il fracking in Europa (verde) sia quelle che potenzialmente racchiudono giacimenti di shale gas e tight gas. Cambia il nome, cambia poco la sostanza: gas estraibile solo col fracking. Se la stima non pecca di ottimismo, nell’Italia nord orientale c’è una cuccagna. Dunque andrebbe presumibilmente a farsi benedire la debole risoluzione parlamentare per vietare il fracking sul territorio nazionale: il Governo l’ha accettata (ma non attuata) solo perchè ritiene che in Italia non ci sia nulla di estraibile col fracking. E il fracking, ricordo e sottolineo, piace al presidente del Consiglio Letta.

In questa cornice va inquadrato ciò che è accaduto l’altro giorno nll’Ue. Il Parlamento europeo ha approvato la proposta di sottoporre a preventiva valutazione di impatto ambientale le operazione di fracking sul territorio dell’Unione Europea. Significa appunto che il fracking si può fare purchè prima si stabilisca che non ci sono significativi rischi di terremoti, inquinamento della falda d’acqua, migrazione degli idrocarburi nella falda stessa: insomma, tutto il codazzo di sgradevolissimi effetti collaterali potenzialmente legati al fracking.

Siccome il Parlamento europeo – l’unico organo dell’Ue eletto dai popoli – conta all’incirca come il due di picche quando non è briscola, la proposta, seppur approvata, è in una sorta di limbo.

Infatti l’europarlamentare italiano Andrea Zanoni è stato incaricato dal Parlamento europeo di negoziare una bozza di accordo su questi punti con i ministri dell’Unione europea. Zanoni è stato eletto nelle liste di Italia dei Valori ed aderisce al gruppo parlamentare Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa.

La proposta votata dal Parlamento Europeo, e di cui Zanoni dovrà negoziare la definizione, prevede che la valutazione di impatto ambientale sia affidata a professionisti che non hanno interessi in comune con le compagnie petrolifere e che gli abitanti della zona interessata al potenziale fracking siano coinvolti nella procedura per decidere se permetterlo o meno. Mi sentirei di scommettere i miei cinque centesimi sul fatto che questi aspetti non usciranno indenni dal negoziato.

Via e foto Pietro Dommarco