
di Luigi Griva
Marò mancato del battaglione San Marco nel 1956, Augusto Negrini di Governolo, sul Mincio, è oggi capitano della motonave fluviale Rives Luce, in servizio turistico tra Mincio e Po. La sua autobiografia, scritta con la tecnica del Giornale di Bordo, così come è stato abituato a fare per decenni sulle sue navi, è il racconto di continue avventure sull’acqua.
Nato nel 1935 da una famiglia di barcari di Correggio Micheli, sulla sponda sinistra del Po, è testimone – bambino – del bombardamento dei ponti sul Po, e della rovinosa ritirata dei tedeschi, incalzati dalle truppe alleate, a San Benedetto. Il papà – come il nonno – sono soci della Società Mantovana Barcari, e gli anni ’50 sul Po sono gli anni della ricostruzione, degli ultimi burchi, della ripresa della navigazione di piccolo cabotaggio fluviale, dell’avvento del motore.
Nel 1951, al tempo della grande piena del Po e della rotta di Occhiobello, Negrini è, con il nonno e lo zio, al soccorso degli alluvionati. La prima barca sulla quale è imbarcato, il Telesforo, è un burchio di Pescantina (famoso centro di costruzioni navali) usato, che viene motorizzato con un Mercedes recuperato da un camion militare tedesco, mentre l’invertitore proviene da un mezzo da sbarco americano. Ci si arrangiava così, allora, ma c’era una gran voglia di darsi da fare.
Sono prima sulla rotta Governolo-Venezia; trasportano carichi di legna e carbone in laguna, e in alcuni viaggi navigano anche sul Sile, sino a Treviso – attraverso le conche – e oltre, sul Piave, sul Tagliamento.
L’aumento dei traffici sul Mincio induce la Motorizzazione Civile ad aprire una delegazione di approdo a Governolo, e il padre viene assunto nella struttura . Entrambi saranno poi impegnati alla Scuola di Navigazione Interna, che preparerà decine di futuri piloti .
Nel 1961 Negrini è Capitano, dopo aver ottenuta la licenza media. Il fratello sarà invece macchinista navale. Con la motonave Concordia, costruita a La Spezia, trasporta salgemma da Porto Marghera a Mantova, e da Mantova avrà altri carichi per la Montecatini di Porto Marghera; è poi il momento delle motocisterne per il trasporto del greggio .
Nel 1967 viene assunto alla Motorizzazione Civile, e sulla motovedetta Delfino farà servizio di polizia e controllo fluviale, ed ha anche esperienza di responsabile alla Scuola di Navigazione. Quando nel 1978 l’Ufficio viene sciolto, viene trasferito alla Motorizzazione Civile di Verona.
Intanto il padre Nunzio ed il fratello hanno iniziato, con la Andes I, i servizi turistici sul fiume: c’è richiesta e si aprono nuove possibilità; nell’83 Augusto è in pensione, ma non ha nessuna intenzione di mollare:allestiranno una nuova motonave turistica, la Andes 2.
Il dragaggio dei laghi di Mantova permette ora nuovi itinerari e la scoperta di angoli di sogno, oltre alla discesa del Po; anche la moglie di Augusto, Lucia, diventa marinaio a bordo .
Il resto è cronaca. Una nuova motonave, la Andes 2000, di 40 metri e con tanto di ristorante a bordo, 250 posti al coperto, si aggiunge alla flotta di famiglia nel ’94. Alla guida dell’azienda ci sono ora i figli Emma e Alessio . Il capitano Negrini, 80 anni l’anno prossimo, si è tenuto il comando della Andes I. E comincia a pensare come starà la nipotina Sofia, in divisa di capitano …
Augusto Negrini – Tutta una vita nel giornale di bordo
III° vol. della serie Gli uomini del fiume
Editoriale Sometti, Mantova , 2013,
ISBN 978-88-7495-465-0 Euro13,00