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Argini a rischio ovunque in Pianura Padana. E le notti portano incubi

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di Andrea Dal Cero

Tutto il sistema idraulico di tre regioni, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, mostra la corda ed è minacciato da un numero sempre maggiore di falle.

Le situazioni di emergenza dovute alla strutturale mancanza di risorse economiche, incuria delle manutenzioni, poca attenzione al territorio, assoluto disinteresse delle commissioni e sottocommissioni preposte all’argomento, minacciano adesso di deflagrare come bombe su un territorio vastissimo e già provato da precedenti catastrofi.

Quello che è accaduto nella Bassa Modenese pochi giorni fa ce l’abbiamo ancora davanti agli occhi. Quello che potrebbe accadere in ogni momento e in tantissimi luoghi diversi della Pianura Padana, invece, popola di incubi le notti della popolazione.

E’ allarme a Codigoro, quasi sull’Adriatico, dove il Movimento 5 Stelle, pone l’attenzione sull’erosione di un tratto dell’argine sinistro del Po di Volano che bordeggia la provinciale 54 che conduce a Volano. “Il livello del fiume è molto alto e in merito alle frane e allo stato di degrado dell’argine, ancora non ci sono stati interventi concreti. Le condizioni meteorologiche di questi giorni, l’allerta della Protezione civile e l’alluvione delle vicine terre del Modenese, ci hanno fatto alzare nuovamente il livello di guardia” si legge in un documento che attende solamente qualcuno che lo interpreti con adeguata serietà.

Nella provincia di Padova è vera emergenza. Montegrotto e Battaglia Terme, entrambe situate su un sistema di canali molto importante fino a qualche decennio fa e ora in stato di totale abbandono, rischiano di essere invase dall’acqua da un momento all’altro. La cittadina di Bovolenta, sul Bacchiglione, sta vivendo ore di paura. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, al termine della seduta di ieri della giunta regionale ha deciso di presentare immediatamente la richiesta di recepimento da parte del governo per lo stanziamento delle risorse necessarie a far fronte all’emergenza. Un’emergenza che, se si dovessero verificare le condizioni peggiori nei punti di criticità “sarebbe peggio che nel 2010”.

A Mantova, in Lombardia, i laghi cittadini stanno esondando verso i quartieri della città e in tutta la provincia il terreno non è più in grado di assorbire altra acqua.

Parlare di casualità e di anomalie del meteo, in queste condizioni, equivale a mettere in piedi una vera e propria campagna di disinformazione ai danni di milioni di abitanti e a favore di non si sa bene chi. Affermare che quanto sta accadendo in Pianura Padana è frutto di casualità e di condizioni particolarmente avverse del clima è un atto immorale e criminale. Chi doveva programmare non ha programmato, chi doveva proteggere non ha protetto, chi doveva stanziare risorse non le ha stanziate, chi doveva pensare alla sicurezza di milioni di persone non ci ha pensato.

Questo è il momento della concretezza, dell’onestà intellettuale e della capacità. Non abbiamo bisogno di altro.