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Anche il Po protagonista a Treviso

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di Silvia Casotti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il 22 marzo si celebrerà in tutto il mondo la Giornata Mondiale dell’Acqua, istituita a partire dal 1992 in conseguenza del “Summit della Terra” di Rio de Janeiro, dal quale era scaturito un piano di azione per lo sviluppo sostenibile, centrato sull’uomo, adottato da 178 governi mondiali.

Da alcuni anni la Fondazione Benetton Studi Ricerche di Treviso, in collaborazione con il Centro Internazionale Civiltà dell’Acqua dedica la programmazione del mese di Marzo proprio a stimolare la consapevolezza del fatto che il nostro modello di sviluppo non è affatto sostenibile, nel lungo periodo, in particolare per quanto attiene l’utilizzo delle fonti idriche.

“Il rischio di avviare una deriva ‘liturgica’ è insito in ogni ricorrenza…” – scrive Marco Tamaro nell’editoriale del numero di marzo di «Agenda», mensile della Fondazione da lui diretta, “… bisogna quindi avere la capacità di reinventare, di tenere alta l’attenzione, abituati come siamo a ragionare solo in termini di emergenze e di natura nemica da cui difendersi”.

Ecco allora un folto ed interessante programma di incontri, presso la sede di via Cornarotta, 7-9 a Treviso, il principale dei quali è certamente il seminario e tavola rotonda “Pianificazione delle acque e scenari di trasformazione territoriale”, sul tema dell’ecologia del paesaggio, con particolare riferimento al caso del fiume Piave, previsto per venerdì 15 Marzo (ore 9.45-13 e 14.30-18.30).

Anche il nostro Po, tuttavia, sarà protagonista indiscusso in due occasioni. La prima, mercoledì 13 Marzo, alle ore 21, per la proiezione del film “Il grido” di Michelangelo Antonioni, in cui la piattezza dei paesaggi deltizi, catturata dalla cinepresa poco dopo l’alluvione del 1951, fa da sfondo e sottolinea il disagio del protagonista. La seconda, e più diretta, martedì 19 alle ore 21, un appuntamento che prevede la proiezione, seguita da incontro pubblico, del film documentario “Il risveglio del fiume segreto” (2012), di Alessandro Scillitani. Il regista racconta il viaggio avventuroso e nostalgico compiuto lungo il Po dal giornalista e scrittore Paolo Rumiz, assieme all’esploratrice Valentina Scaglia e in compagnia di canoisti, barcaioli, scrittori, pescatori… Fra personaggi, storie, cibi e leggende, si riflette sul senso profondo di appartenenza, sui segreti e sulla bellezza del fiume, nonostante, se così si può dire, l’impegno dell’uomo, troppo spesso orientato all’opposto.