
Roncoferraro (MN) – Agricoltori autotassati nella lotta alle nutrie: accade a Roncoferraro. Che le nutrie rappresentino un problema serio per tutto il territorio della provincia di Mantova è ormai assodato. Si tratta di animali, infatti, che nidificando lungo gli argini, mettendo con le loro tane a serio rischio la tenuta degli stessi. Ma sono anche pericolosi, questi tunnel nascosti, per gli operatori con mezzi agricoli. Di recente, un agricoltore ha visto il suo mezzo pericolosamente inclinato e a rischio di ribaltamento per essere finito su una tana di questi roditori. Senza considerare l’insidiosa presenza legata alla loro crescente presenza delle stesse nei coltivi.
Le attività di contenimento sono in atto nella provincia di Mantova a diversi livelli e anche il Consorzio di Bonifica Territori del Mincio informa, in incontri pubblici in corso sul territorio, della situazione. E’ in uno di questi che si è dato atto del singolare (ed emblematico) caso di quanto avviene nel Comune di Roncoferraro, dove, per arginare il problema, gli agricoltori della zona hanno deciso di fare una raccolta fondi volontaria. In accodo con l’amministrazione locale, tramite un semplice bollettino, circa 15 agricoltori hanno raccolto finora 500 euro, 1 euro per ettaro coltivato, ma la campagna fondi continua ed è aperta a chiunque voglia contribuire.
I soldi verranno destinati all’acquisto di gabbie e alla manutenzione necessaria per combattere l’animale. Da anni il Consorzio di Bonifica Territori del Mincio lamenta la difficile situazione e riconosce 1,72 euro per ogni nutria che viene consegnata alla Provincia.
“Le nutrie – spiega, Filiberto Speziali, vicesindaco del comune di Roncoferraro, – causano danni molto seri alle culture e al reticolo idrico. Questi roditori nidificano vicino alle rive dei fossi provocando cedimenti negli argini che devono essere poi ripristinati: dai primi di settembre 2016 abbiamo catturato quasi 2000 nutrie”.
La salvaguardia dei canali d’irrigazione è fondamentale per il territorio. “Abbiamo una convenzione con tre operatori – continua il vicesindaco – che, formati dalla provincia, si occupano di posizionare le gabbie e di catturare gli animali. Speriamo che l’iniziativa di generosità dei nostri agricoltori serva per far emergere il problema. Il lavoro da fare – conclude Speziali – è ancora molto. La regione ha garantito per quest’anno 90.000 che, in parte, serviranno per lo smaltimento della carcasse, e in parte verranno distribuiti tra i comuni della provincia. Il nostro scopo è quello di riuscire a contenere l’animale che non è originario della nostra zona ed è causa di così tanti danni”.