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Allarme siccità per il Po: mai così a secco. E scatta l’emergenza idrica

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18 gennaio 2012

La scarsità di piogge prosegue dopo il secco autunno 2011

Nella zona di Parma il livello del fiume è paragonabile al periodo estivo. L’Emilia Romagna e il Po rischiano di rimanere a secco dopo un lungo periodo di piogge ai minimi storici. E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti, basata su dati Isac-Cnr, che ha classificato il 2011 al terzo posto tra gli anni più caldi degli ultimi due secoli. “Il risultato più evidente – sottolinea la Coldiretti – è una magra straordinaria nel fiume Po”.
A Piacenza, secondo i dati del Consorzio di Bonifica, la situazione delle risorse irrigue della provincia risulta essere nettamente al di sotto delle medie stagionali. I livelli delle dighe di Mignano e di Molato, vere riserve idriche del territorio provinciale, sono infatti, rispettivamente, a un quarto e a un decimo della media stagionale. Non solo: nella zona di Parma il Po è a un livello paragonabile a quello del periodo estivo, mentre nella diga di Ridracoli - che garantisce la disponibilità idrica in tutta la Romagna - ci sono solo 9,3 milioni di metri cubi di acqua, appena un terzo di quella presente normalmente in questo periodo.
Arpa Emilia Romagna, con uno scarno bollettino a data di oggi, torna sia sulla situazione d’emergenza nelle valli romagnole come già evidenziato a dicembre 2011, sia sull’estensione della mancanza di piogge in quasi tutta la regione: “La perdurante scarsità di piogge ha peggiorato la grave situazione siccitosa dei terreni, che ora si estende dalla costa al modenese e in zone del parmense e piacentino. I fiumi romagnoli hanno portate prossime al deflusso minimo vitale e le previsioni, anche a lunga scadenza, non vedono mutamenti sostanziali”.
“Se non arrivano presto precipitazioni, il risultato sarà che in queste zone la situazione è destinata ad aggravarsi notevolmente con l’arrivo della primavera - chiosa la Coldiretti - nelle campagne i terreni induriti dalla siccità rendono difficili e molto costose le tradizionali lavorazioni per la preparazione delle semine ma a preoccupare è anche la disponibilità idrica per l’irrigazione delle piante durante la fese di crescita primaverile estiva”.