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Addio ai ghiacciai

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I ghiacciai si stanno assottigliando e purtroppo lo fanno ad una velocità sconvolgente. 

E se i ghiacciai, quelli che avevamo nominato perenni per poi scoprire che proprio perenni non sono, si sciolgono, cosa accadrà? Quale sarà l’impatto di tutta quell’acqua stoccata e conservata in quota quando arriverà a valle?

Si parla di una riduzione dei ghiacciai alpini pari al 60% – da 4.500 a meno di 1.800 chilometri quadrati. 

Ne ha recentemente parlato Mercalli al Forte di Bard in un convegno dal titolo chiaro e diretto: I ghiacciai che scompaiono: un avvertimento per il futuro. Al convegno, insieme a Mercalli, Presidente della Società Meteorologica italiana anche il professore Michele Freppaz, del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino.

L’avvertimento di Mercalli è serio: «I ghiacciai della Valle d’Aosta influiscono sulla portata del Po e sul livello del Mare Adriatico e indirettamente degli oceani: cambierà la fisionomia del pianeta. Se il livello dei mari salirà di 1 metro e 20, Miami e Manhattan andranno sott’acqua, in parte anche Londra; Venezia e il Delta del Po saranno zone a rischio. Se anche fermassimo le emissioni di CO2, 40 centimetri in più nel livello dei mari entro il 2100 saranno inesorabili“.

Se provassimo a visualizzare questi effetti non potremmo che averne paura anche nella rosea situazione di riuscire a bloccare le emissioni di anidride carbonica, ponendo un freno all’aumento di temperatura del nostro pianeta. Da noi quest’aumento arriva fino ai 2 gradi centigradi, nella zona boreale artica questo riscaldamento è arrivato fino a 4° centigradi. Un’enormità che Mercalli ha descritto con l’espressione “la nostra terra ha la febbre”. 

Una febbre che ci porterà alla fine di questo secolo a non avere più ghiacciai sulle Alpi, senza riserve d’acqua, fattore d’impatto soprattutto nel periodo estivo, completamente dipendenti dalle piogge.

Fondamentale risulta agire: vedremo cosa accadrà durante la Cop26, la Conferenza delle Parti della Convenzione Onu sui cambiamenti climatici di Glasgow che aprirà i lavori il 31 ottobre. L’obiettivo della Cop26 sarà riuscire a contenere l’aumento di temperatura al massimo a più 1,5. Per riuscirci sarà necessario aggiornare l’impegno di riduzione delle emissioni decise nel 2015 con l’Accordo di Parigi.

Il convegno I ghiacciai che scompaiono: un avvertimento per il futuro è stato organizzato nella giornata conclusiva della mostra Il Monte Cervino: ricerca fotografica e scientifica seconda tappa del progetto L’Adieu des glaciers: ricerca fotografica e scientifica. Un viaggio tra i ghiacciai dei principali Quattromila metri della Valle d’Aosta per raccontare la storia delle loro trasformazioni. Prossime tappe: Gran Paradiso e Monte Bianco.