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Qualità e quantità dell’acqua del Po

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il Po a San Sebastiano (TO) nei giorni della fase 1

Acqua, pioggia, laghi, fiumi, siccità, livello idrico. Tutte parole che sentiremo molto quest’estate ma non solo. Domenica e lunedì il sole è tornato a splendere – con temperature alte, nel torinese e alessandrino, le provincie più calde si sono registrati quasi 30 gradi – dopo un’intera settimana di precipitazioni, anche intense.

Sabato Arpa Piemonte aveva dichiarato l’allerta gialla per le zone di pianura e per quelle al confine con la Liguria, ma non sembra ci siano stati problemi. Le piogge cadute sono andate a ripristinare il livello dei fiumi e dei laghi, in alcuni casi superando il livello medio stagionale come nel caso del Lago Maggiore. Purtroppo il dato, in sé positivo, non basta a tranquillizzare le aspettative per l’estate. Anzi.

Giovedì scorso si è tenuta a Parma la mensile riunione dell’Osservatorio permanente crisi idriche del dell’Adbpo, che ha definito normale l’attuale livello idrologico. Purtroppo secondo dati elaborati dallo staff tecnico dell’Autorità distrettuale questa situazione può non durare molto, una ventina di giorni o poco più. Pochi, troppo pochi se si pensa che trascorso questo periodo saremo tra la fine di giugno e la prima decade di luglio, insomma all’inizio dell’estate, il periodo di massimo utilizzo della risorsa idrica.

Se giovedì si è parlato di quantità, venerdì a Torino si è parlato di qualità: all’interno della conferenza virtuale Verso una nuova normalità. Il Piemonte riparte dai dati è stata presentata da Arpa la relazione sulla Qualità dell’Ambiente 2019 e nel periodo del lockdown.

Relativamente al Po la relazione ha presentato per gli ultimi anni un fiume in buono stato chimico ma un po’ in difficoltà a livello di stato ecologico che lo vede solo a livello sufficiente. Lo stato ecologico è un indicatore delle alterazioni in atto sugli ecosistemi dei corsi d’acqua. Un valore che non misura lo stato del singolo punto di prelievo ma del fiume nel suo insieme.

E durante il lockdown le acque del Po erano veramente più pulite?

Dai dati presentati al convegno comparando dati riferiti a gennaio, momento antecedente il lockdown e aprile, dunque successivo alla chiusura causata dall’epidemia Covid, non sono emerse significative differenze.

La limpidezza delle acque fotografata da più parti e in vari momenti, non sembra correlata a minor inquinamento ma, ha spiegato Angelo Robotto, direttore generale di Arpa Piemonte, piuttosto “a mancanza di piogge, che non hanno portato a variazioni significative di trasporto solido consentendo una decantazione soprattutto nei tratti di pianura caratterizzati da scarsa velocità delle acque ma il suo stato di contaminazione, che per i valori di riferimento è conforme, non è mutato. In sistemi ambientali come il Po la variazione delle pressioni ha effetti a lungo termine e non è compatibile con i tempi del lockdown”.

Conclusioni in linea con quanto annunciato da Meuccio Berselli il 22 maggio nella prima conferenza stampa dell’Autorità di bacino, del post emergenza Covid. Anche secondo quanto riportato da Berselli, “la limpidità riscontrata nelle acque del Po è riconducibile ad una minor torbidità dovuta ad una minor movimentazione dei materiali sospesi quali sabbie, fanghi e argilla. Le cause sono quindi da considerarsi legate alle scarsissime precipitazioni cadute nei mesi considerati e alla diminuzione dell’utilizzo della risorsa idrica”.

Insomma una situazione da tenere sotto osservazione. Intanto per martedì sono nuovamente previste piogge in Piemonte.