
Ripubblichiamo con grande piacere un articolo di Nello Matteucci, apparso il 9 luglio 1933 (!) sul Corriere Padano, riscoperto da Gabriele Botti, vicepresidente della Pro Loco di Pontelagoscuro (FE) e riportato in questi giorni sulla pagina FB della stessa Pro Loco.
DOMANI VERRA’ UFFICIALMENTE APERTA LA SPIAGGIA FLUVIALE DI PONTELAGOSCURO
“Vorrei avere la penna forbita (penna per modo di dire perché gli articoli li scrivo a macchina) e l’estro di un tale che qualificandosi per futurista, ha scritto giorni orsono un articolo caudato sulla “Giarina” , una specie di articolessa tutta imbottita di “dardeggiar di fuoco”, di “ pomodori purpureo del sole, di baionettate di ossigeno-luce, ecc. per descrivere domani sera , il resoconto dell’apertura ufficiale della “Giarina”, perché se l’estro futurista mi aiutasse in mezza colonnetta sintetizzerei tutto: cosa invece che mi riuscirà difficile con la prosa passatista. Ma per ora non ci pensiamo.
Domattina, alle 10 sarà aperta la spiaggia fluviale di Pontelagoscuro: quella spiaggia che l’anno scorso ebbi modo di decantare per diversi mesi; quella spiaggia che nelle ricorrenze festive raccoglieva qualcosa come cinque o seimila persone provenienti non solo da Ferrara e dai paesi della riviera Padana, ma da lontani centri. E sarà bene ricordare che v’erano delle squadre ciclistiche che scendevano dal Portuense, dall’Argentano, dal Bondenese . . . Ed era un accorrere ilare, festoso a bere a pieni polmoni la luce e l’aria di questa spiaggia fluviale, che negli anni passati si manteneva ancora grezza, selvaggia, poco ospitale in confronto a quello che si è riusciti a fare quest’anno. Provare-come si suol dire – per credere! La prova è gratuita.
La “Giarina” è andata in questi ultimi giorni rivestendosi della sua attrezzatura balneare e si va popolando di una folla festante che al sole ed all’acqua altro non chiede che di poter dimenticare, sia pure per breve ora le vicissitudini della vita quotidiana. I pochi campagnoli che negli scorsi anni abitavano nei pressi della località non ancora “scoperta” non avrebbero mai pensato che la sponda Padana, così placida e silenziosa potesse essere invasa da una folla di bagnanti, ansiosi di mettersi in libertà e di esporre alla bella luce qualche decimetro quadrato in più dell’epidermide: di quella povera pelle soffocata dai vestiti che la società impone di portare tra le vie incatramate e cementate della città. E non pensavano che l’aria mite, trasportata dalla corrente del fiume regale, potesse venire turbata dai ritmi allegri della musica da ballo. Sissignori, dalla musica da ballo. Perché domenica, forse (dico forse perché l’organizzazione sta studiando anche questo) avranno luogo anche dei trattenimenti danzanti.
La “Giarina” tra il clangore della folla rumorosa e tra il vociare dei fanciulli che si rincorrono seminudi ha anche, per gli amatori della quiete e della poesia, il suo soffio romantico del passato, che la civiltà non è riuscita ancora a violare. E questa zona è formata dall’incantevole boschetto che separa l’arenile dalla strada di accesso. Alberi fronzuti e carichi di anni, salici snelli gemmati di verde che si spingono al cielo e che il vento lambisce con mano carezzevole facendoli docilmente chinare il capo, cespugli folti di frasche verdi e di vegetazione erbacea, dove le famiglie ferraresi si porteranno per consumare la merenda dopo essersi immersi nelle acque. Le barche che traghettano le persone dal bacino della conca fluviale alla località dei bagni non faranno che intensificare quotidianamente il loro traffico. I moralisti stiano tranquillissimi, che il buon costume sarà rigorosamente tutelato dall’Arcangelo Gabriele sotto le spoglie del Maresciallo Maggiore dei Carabinieri di Occhiobello.

Dopo il ponte ( per quelli che vengono da Ferrara con veicoli di qualsiasi specie), si devia a sinistra dove appositi cartelli indicheranno la via da seguire. Prima dell’ingresso alla “Giarina” avrà luogo il posteggio con le seguenti tariffe: Biciclette L. 0,30, motociclette L. 1; automobili L. 2. I prezzi per le consumazioni da effettuarsi al buffet sono stabiliti nella seguente misura e per quanto riguarda i generi di maggiore consumo: mezza bottiglia birra L. 2; gassosa L. 0,60; piccolo birra L. 1; bibite in ghiaccio L. 0,60. Tutte le bevande in vendita e così pure gli altri generi commestibili (panini al salame, dolciumi, ecc.) saranno conservati in ghiaccio.
Per le suddette consumazioni vi sarà l’aumento della percentuale qualora il pubblico desiderasse essere servito o seduto al tavolo o sulla sabbia lontano dallo chalet, richiedendo in tale modo l’impiego di maggior personale. I dirigenti il Dopolavoro, all’apertura ufficiale della spiaggia, saranno naturalmente sul posto per dare gli ultimi ritocchi all’organizzazione e soprattutto per constatare praticamente le eventuali modifiche da prendersi immediatamente. È logico supporre che l’affluenza di pubblico sarà di tale importanza da richiedere l’occupazione di tutti i capanni e da mettere a dura prova la abilità del personale addetto ai servizi della nuova spiaggia.
Per quanto riguarda l’affitto dei capanni, la Direzione del Dopolavoro, ha tenuto il prezzo specialissimo di L. 3 per capanno (per tre persone) con l’intento così di favorire anche la massa di impiegati, di operai, di artigiani, che volessero trascorrere i giorni liberi alla “Giarina”. Per coloro che giungeranno da Ferrara in Tram (il tram farà servizio da Ferrara a Pontelagoscuro ogni 20 minuti, al prezzo di L. 0,70 per corsa) potranno imboccare la via Coperta e, una volta sulla riva del Po percorrere l’argine, raggiungendo il bacino della conca (un centinaio di metri); qui sosteranno i barcai che traghetteranno i bagnanti dalla parte opposta facendoli approdare proprio in piena spiaggia di fronte ai capanni.
È forse superfluo aggiungere che i barcai sono tutti provetti rematori, abilissimi e celeri e, ciò che ha molta importanza, la tariffa di trasporto sarà lievissima. Come si vede, da questo complesso e, nello stesso tempo molto curata organizzazione, emerge chiaramente che il Dopolavoro si è dato d’attorno per tempo, riuscendo a garantire al pubblico ferrarese – che da tanto tempo l’aspettava – quel famoso sbocco per la cittadinanza costretta a cuocersi per sei giornate consecutive negli uffici o nelle fabbriche.
Ed era giusto che questa iniziativa partisse proprio dal Dopolavoro, da quella poderosa opera nazionale, che il Duce ha creato per il sollievo morale e materiale del popolo italiano.”