
Negli ultimi due giorni la nostra redazione è stata letteralmente invasa da segnalazioni e condivisioni di un comunicato pubblicato sulla pagina FB dell’Unione Pescatori Estensi. Tra le righe del testo si leggono l’orgoglio per il lavoro fatto e la voglia di continuare nell’impegno a fianco della popolazione del territorio e a difesa dell’ambiente fliviale. Abbiamo deciso di condividere con tutti i nostri lettori le loro parole.
Esattamente 3 anni fa diventammo Guardie Ittiche Volontarie per contrastare il bracconaggio tra i cori di chi ci diceva che “era tutto inutile”, “tanto non risolverete nulla”, “non vogliono combatterli davvero se no l’avrebbero già fatto”, “è tutto marcio, è tutto inutile”, eccetera.
Le classiche frasi di resa di chi non ha mai combattuto per difendere ciò che gli è caro, pronto a fermarsi alla prima difficoltà, o a guardare dall’altra parte quando il proprio territorio viene stuprato da bande di delinquenti.
Dopo 3 anni di attività in prima linea, dopo qualche anno in più di attività tra gli argini dei canali e i ben più insidiosi tavoli politici in cui vengono prese le decisioni, tanto è cambiato.
Oggi abbiamo il reato di bracconaggio, che punisce con arresti, confische, e sanzioni da decine di migliaia di euro le stesse condotte che 3 anni fa venivano sanzionate con ammende da poche centinaia di euro.
Oggi abbiamo un reparto dei Carabinieri pronto a indagare e colpire queste bande di pescatori di frodo e formato da uomini specializzati nella lotta ai reati ambientali.
Oggi abbiamo un contatto diretto con quei rappresentanti politici territoriali e nazionali che hanno capito e preso a cuore la nostra battaglia, permettendoci di raggiungere risultati che poco tempo fa ritenevamo impensabili.
Oggi abbiamo decine di volontari che organizzano campagne di raccolta fondi, eventi per la tutela dell’ambiente, controlli notturni nelle acque interne e fanno costante informazione. Spesso, per non dire sempre, completamente a titolo gratuito e per pura passione.
E’ su questi ragazzi che bisogna investire perché sono loro che hanno fatto saltare il coperchio dei vecchi problemi della pesca e che rappresenteranno la soluzione per quelli futuri.
Per gli altri che in questi anni hanno solo criticato e puntato il dito senza mai proporre nulla di concreto e mai partecipare direttamente quando ve n’era l’occasione, a quelli che si sono presi il merito di azioni che non gli appartenevano o hanno preteso posti in prima fila solo quando i riflettori erano ben accesi, ricordo che non è mai tardi per tornare indietro, ricredersi e cambiare rotta. La lotta posta in essere fino ad ora si fa coi fatti, sporchi nel fango o bagnati di acqua di canale, non contano le parole sprecate o le manie di protagonismo.