
La draga “F.lli Rosselli” autopropulsa a refluimento immediato di tipo “DUSTPAN” (dall’inglese dust: polvere; to pan: lavare, setacciare) che negli anni settanta rivoluzionò il sistema di dragaggio sul fiume Po.
La draga “F.lli Rosselli”, n. di matricola 2V-4026, costruita nel 1973 dai Cantieri Navali Achille Lucchese di Venezia, cambiò il sistema di dragaggio sul fiume Po. Fino a quel momento, infatti, la metodologia di scavo era attuata con le classiche draghe in armamento, costruite negli anni 20-30, attraverso un disgregatore a lame rotanti che frantumava il materiale litoide dal fondo del fiume. La nuova imbarcazione veniva definita la draga “ammiraglia”, proprio in virtù dell’avanzato sistema di scavo di cui era dotata. Tutte le altre draghe entrate in esercizio successivamente, ossia la “Moreni”, l’”ARNI I” e l’”ARNI II”, furono costruite sul prototipo della “F.lli Rosselli”, privilegiando la tecnica di aspirazione “DUSTPAN”, particolarmente in uso sui grandi fiumi del Nord e Sud America, ai quali il Po si accomuna per la tipologia e le caratteristiche del materiale inerte che ne costituisce il fondo.
La “F.lli Rosselli” operava tramite una barra trasversale, posta a prua dell’imbarcazione su uno scalo mobile, lunga metri 5,30, dotata di 24 ugelli in grado ognuno di emettere un getto d’acqua ad altissima pressione.Tali getti avevano la capacità di movimentare il materiale litoide del fondale, che veniva contemporaneamente aspirato e refluito a decine di metri di distanza dal punto in cui era stato prelevato, in una zona del fiume fuori dalla rotta di navigazione segnalata. L’imbarcazione, lunga metri 32,50, larga metri 8,50 e con una stazza lorda di 153,10 tonnellate, era dotata di due motori MWM diesel a 4 tempi da 226 cv fiscali. Poteva imbarcare fino a 10 persone, compresi i 4 componenti dell’equipaggio.
Dopo il disarmo, avvenuto nel 2007, per lungo tempo la draga rimase ferma presso il mandracchio interno della Conca di Pontelagoscuro (FE). Nel 2016 venne venduta, attraverso un’asta pubblica indetta dalla Regione Emilia Romagna, ad una società di Porto Viro (RO) che cambiò anche il nome da “F.lli Rosselli” a F.lli Guolo.
La draga “Trebbia”, utilizzata per il dragaggio in acque interne e lagunari, è stata costruita nel 1933 nei cantieri di Venezia. E’ stata iscritta all’Ispettorato di Porto di Ferrara con il numero di matricola 2V-4033 e trasferita, nel 2016, all’Ispettorato di Porto di Boretto con il numero ER-1033. L’ imbarcazione ha una lunghezza di metri 34,69, una larghezza di metri 6,02 e una stazza lorda di 112,93 tonnellate. E’ dotata di un motore MWM del 1970 a 4 tempi a gasolio da 230 cv fiscali. All’ epoca del suo utilizzo, poteva imbarcare fino a un massimo 7 persone, compresi i tre componenti dell’equipaggio. Nel 2013 è stata ceduta al Comune di Caorso (PC).
Lo scafo “Falco” è un’imbarcazione a idrogetto che veniva utilizzata per il controllo della segnalazione e della navigabilità del fiume Po. L’ idrogetto è un sistema di propulsione molto sofisticato che viene assemblato in specifiche imbarcazioni in sostituzione delle eliche tradizionali, con il vantaggio di favorire la navigabilità in bassi fondali e una più elevata manovrabilità in sterzata. Il “Falco” è stato iscritto all’Ispettorato di Porto di Ferrara, il 07/10/1977, con il numero di matricola 2V-3255. Il 30/10/2016 è stato trasferito all’Ufficio di Boretto dell’Ispettorato di Porto dell’Emilia Romagna con il numero di matricola ER-1027.
Poteva imbarcare massimo 10 persone, compresi i componenti dell’equipaggio. Ha una lunghezza di metri 7,56, una larghezza di metri 2,32 e una stazza lorda di 3,914 tonnellate. L’ apparato motore è un entrobordo AIFO a 4 tempi, a gasolio, da 55 cv fiscali. Dopo essere stata dismessa, l’imbarcazione da alcuni anni si trova presso il piazzale del cantiere AIPO di Boretto.
Vedi anche:
https://ilgiornaledelpo.it/draga-pirodraga-rimorchiatore
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